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Pittore eccentrico nella Ferrara estense (1480-1528 ca.)

Ludovico Mazzolino

17,00 € 20,00
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Ricordato da Vasari, sottratto alle nebbie dei secoli da Roberto Longhi nell’Officina ferrarese del 1934, Ludovico Mazzolino, pittore nato e vissuto a Ferrara tra Quattro e Cinquecento, poteva vantare un’unica monografia, del 1968, ormai lontana. Per la prima volta si propone in questo libro un percorso completo, dalla giovinezza alla maturità fino alla precoce fine, attraverso svolte culturali e nuove tematiche, dall’iniziale formazione su de’ Roberti, Costa, Boccaccino alle influenze di Dürer e Giorgione, dagli scambi con Dosso sino a Raffaello e oltre. Si colmano molte lacune, grazie a studi d’archivio e analisi di opere. Senza dimenticare il fondamentale e vivace contesto estense in cui il pittore lavora.
Mazzolino è stato un abile cesellatore, un creatore di “gioielli” dipinti, quasi un miniatore. Dotato di una sua forte personalità, eccentrico, visionario, con quei suoi vecchi dalle grandi barbe, quei volti femminili subito riconoscibili, quelle composizioni estrose, quei paesaggi che sfiorano quelli dei paesaggisti nordici del Seicento, è un “arciferrarese”, dal linguaggio originale e personale, che segue una strada sua, in parallelo con i conterranei Garofalo, Panetti, Ortolano ma senza incroci vistosi: solo con Dosso, infatti, sembra esserci una frequentazione artistica più intensa.

Ricordato da Vasari, sottratto alle nebbie dei secoli da Roberto Longhi nell’Officina ferrarese del 1934, Ludovico Mazzolino, pittore nato e vissuto a Ferrara tra Quattro e Cinquecento, poteva vantare un’unica monografia, del 1968, ormai lontana. Per la prima volta si propone in questo libro un percorso completo, dalla giovinezza alla maturità fino alla precoce fine, attraverso svolte culturali e nuove tematiche, dall’iniziale formazione su de’ Roberti, Costa, Boccaccino alle influenze di Dürer e Giorgione, dagli scambi con Dosso sino a Raffaello e oltre. Si colmano molte lacune, grazie a studi d’archivio e analisi di opere. Senza dimenticare il fondamentale e vivace contesto estense in cui il pittore lavora.
Mazzolino è stato un abile cesellatore, un creatore di “gioielli” dipinti, quasi un miniatore. Dotato di una sua forte personalità, eccentrico, visionario, con quei suoi vecchi dalle grandi barbe, quei volti femminili subito riconoscibili, quelle composizioni estrose, quei paesaggi che sfiorano quelli dei paesaggisti nordici del Seicento, è un “arciferrarese”, dal linguaggio originale e personale, che segue una strada sua, in parallelo con i conterranei Garofalo, Panetti, Ortolano ma senza incroci vistosi: solo con Dosso, infatti, sembra esserci una frequentazione artistica più intensa.

Mauro Pagliai, 2025

Pagine: 208

Caratteristiche: ill. b/n, 32 tavv. col. f.t., br.

b/w ills, 32 col plates out of text, paperback

Formato: 15x21

ISBN: 978-88-564-0562-0

Collana:
Gli artisti raccontati nel loro tempo, 3

Settore:

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