Fritz Warschauer (1877-1944) è stato un intellettuale a
tutto tondo: avvocato, poeta, filosofo, fu amico di Einstein e una
delle figure di spicco del mondo culturale berlinese tra gli anni Venti e
Trenta del secolo scorso. Costretto a lasciare la Germania dopo l’avvento di
Hitler, si rifugiò in Italia con l’intenzione di partire per gli Stati Uniti
assieme alla moglie Hilde. Fu però arrestato e, dopo la detenzione a Regina
Coeli, deportato ad Auschwitz dove morì.
La storia di Fritz e quella della sua famiglia, qui narrata dalla voce della
figlia Marianne, è emblematica delle vicende dolorose che hanno coinvolto
gli ebrei in Germania nel corso del Novecento, e ci aiuta ad approfondire
aspetti storici, economici e culturali di un secolo che ha lasciato profonde
tracce e ferite nell’Europa di oggi.
Fritz Warschauer (1877-1944) è stato un intellettuale a
tutto tondo: avvocato, poeta, filosofo, fu amico di Einstein e una
delle figure di spicco del mondo culturale berlinese tra gli anni Venti e
Trenta del secolo scorso. Costretto a lasciare la Germania dopo l’avvento di
Hitler, si rifugiò in Italia con l’intenzione di partire per gli Stati Uniti
assieme alla moglie Hilde. Fu però arrestato e, dopo la detenzione a Regina
Coeli, deportato ad Auschwitz dove morì.
La storia di Fritz e quella della sua famiglia, qui narrata dalla voce della
figlia Marianne, è emblematica delle vicende dolorose che hanno coinvolto
gli ebrei in Germania nel corso del Novecento, e ci aiuta ad approfondire
aspetti storici, economici e culturali di un secolo che ha lasciato profonde
tracce e ferite nell’Europa di oggi.
Mauro Pagliai, 2024
Pagine: 352
Caratteristiche: br.
Formato: 12x17
ISBN: 978-88-564-0552-1
Collana:
Libro verità | Nuova Serie, 72
Settori: