In mezzo al Mar Bianco, a 165 chilometri dal Circolo Polare Artico, sono situate le isole Solovki. Per secoli disabitate, meta solo di pescatori nei mesi estivi, nel XV secolo furono scelte dai monaci ortodossi per costruire un importante monastero. Proprio quel complesso religioso divenne nel corso del Novecento un triste simbolo di violenza: requisito dallo Stato nel 1923 con un decreto firmato da Lenin, dopo la fucilazione degli ultimi monaci fu infatti trasformato nel primo campo di concentramento sovietico, il gulag da cui trasse origine il progetto di sterminio di tanti figli della grande Russia.
Pagina dopo pagina, il libro ci fa entrare nella dimensione della tragedia e ciò che si avverte fin dall’inizio come ineluttabile… effettivamente si produce: dietro alla cortina fumogena dei “campi di rieducazione” si profila un mondo fatto di fame, odio, prevaricazione, banalizzazione della morte.
The Solovki islands are located in the middle of the White Sea, one hundred miles away from the Arctic Circle. For centuries they were uninhabited, with only fishermen approaching them during the summer, until in the XV century the orthodox monks built there an important monastery. In 1923, with a decree signed by Lenin, the convent was confiscated by the State and transformed in the first soviet concentration camp, the gulag which can be considered the first step of a great extermination project.
Mauro Pagliai, 2017
Pagine: 128
Caratteristiche: 29 tavv. col. f.t., br.
Formato: 15x21
ISBN: 978-88-564-0354-1
Collana:
Storie del mondo, 28
Settori: