“Il secondo tomo del Carteggio Ridolfi-Vieusseux rivela tutto il fermento culturale ed intellettuale presente nella Firenze di metà Ottocento, allorché un uomo come Gian Pietro Vieusseux, svizzero d’origine, ligure di nascita, ma fiorentino e toscano nel suo orizzonte d’azione, non solo si incontrò con uomini come Gino Capponi, Cosimo Ridolfi, Raffaello Lambruschini e Niccolò Tommaseo, ma seppe sfruttare e valorizzare le capacità, ne fece circolare le idee traducendone le possibilità in strumenti operativi.” (Dalla premessa)
“Il secondo tomo del Carteggio Ridolfi-Vieusseux rivela tutto il fermento culturale ed intellettuale presente nella Firenze di metà Ottocento, allorché un uomo come Gian Pietro Vieusseux, svizzero d’origine, ligure di nascita, ma fiorentino e toscano nel suo orizzonte d’azione, non solo si incontrò con uomini come Gino Capponi, Cosimo Ridolfi, Raffaello Lambruschini e Niccolò Tommaseo, ma seppe sfruttare e valorizzare le capacità, ne fece circolare le idee traducendone le possibilità in strumenti operativi.” (Dalla premessa)
Felice Le Monnier, 1995
A cura di:
Pagine: 400
Caratteristiche: br.
Formato: 16,5x24
ISBN: 88-00-84025-6
Collana:
Centro Studi sulla Civiltà toscana fra ’800 e ’900 | Fondazione Spadolini Nuova Antologia, 3
Settori: