“Nel quadro europeo delle rivoluzioni del 1848, [...] in cui ogni sovrano seguì un itinerario dettato dagli interessi della dinastia e del paese, Firenze ebbe un posto a sé. Non senza ragione Gabriele Paolini parla di un ‘caso Toscana’ e opportunamente rileva la dimensione regionale del granducato, unico tra i principali Stati preunitari a coincidere esclusivamente con una regione, senza il respiro politico-militare di Torino e Napoli, o il prestigio morale del Papato.” Con la peculiarità di essere l’unico stato nel panorama politico italiano a manifestare una evidente “mancata partecipazione al rinnovamento dell’apparato statale, comune a tutta la penisola dopo il congresso di Vienna.” (Dalla prefazione)
“Nel quadro europeo delle rivoluzioni del 1848, [...] in cui ogni sovrano seguì un itinerario dettato dagli interessi della dinastia e del paese, Firenze ebbe un posto a sé. Non senza ragione Gabriele Paolini parla di un ‘caso Toscana’ e opportunamente rileva la dimensione regionale del granducato, unico tra i principali Stati preunitari a coincidere esclusivamente con una regione, senza il respiro politico-militare di Torino e Napoli, o il prestigio morale del Papato.” Con la peculiarità di essere l’unico stato nel panorama politico italiano a manifestare una evidente “mancata partecipazione al rinnovamento dell’apparato statale, comune a tutta la penisola dopo il congresso di Vienna.” (Dalla prefazione)
Felice Le Monnier, 2004
Pagine: 264
Caratteristiche: br.
Formato: 16,5x24
ISBN: 88-00-84138-4
Collana:
Centro Studi sulla Civiltà toscana fra ’800 e ’900 | Fondazione Spadolini Nuova Antologia, 32
Settori: