Scende veloce il carro umano scende
spazio ridotto e brillano parole.
Trilla il bambino come uccello trilla
lascio la cava e corro fra le piante.
Montagna dolce e case invadenti
l’uomo è un allegro violentatore.
L’aria ci fascia ancora per quanto?
difesa trasparente ed alimento primo.
Lasciammo i giochi li lasciammo?
il canto acuto entrò nei polmoni.
Abbiamo ora sguardi come sospiri
e lei la morte ci vede a cavalcare.
“… Nella poesia del secondo Novecento è un’esperienza unica, siglata in prima persona senza riferimenti o calchi letterari. Diciamo meglio, se un riferimento deve essere citato, occorre fare il nome di Carlo Betocchi per il suo linguaggio impregnato di una pietas autentica dove l’altro è sempre parte di noi e l’alto muove dalle umane radici…”
dalla Presentazione di Franco Manescalchi
Scende veloce il carro umano scende
spazio ridotto e brillano parole.
Trilla il bambino come uccello trilla
lascio la cava e corro fra le piante.
Montagna dolce e case invadenti
l’uomo è un allegro violentatore.
L’aria ci fascia ancora per quanto?
difesa trasparente ed alimento primo.
Lasciammo i giochi li lasciammo?
il canto acuto entrò nei polmoni.
Abbiamo ora sguardi come sospiri
e lei la morte ci vede a cavalcare.
“… Nella poesia del secondo Novecento è un’esperienza unica, siglata in prima persona senza riferimenti o calchi letterari. Diciamo meglio, se un riferimento deve essere citato, occorre fare il nome di Carlo Betocchi per il suo linguaggio impregnato di una pietas autentica dove l’altro è sempre parte di noi e l’alto muove dalle umane radici…”
dalla Presentazione di Franco Manescalchi
Polistampa, 2016
Pagine: 88
Caratteristiche: br.
Formato: 14X21
ISBN: 978-88-596-1632-0
Collana:
Sagittaria | Opera, 47
Settore: