Rifioriscono i crochi su erba nuova,
acque sorgive scavano la roccia
in fresche vene, in induriti tronchi
umide linfe scorrono,
si riapre azzurro il cielo,
lo sguardo rasserena
in soli di tramonti,
e tutto appare ritornare al mondo
secondo un ciclo eterno,
e la terra fa nuova
e l’acque delle fonti.
“Leggere la poesia di Alberto Mancini è come trovarsi di fronte il vero della vita, così come viene delineato da chi la vive osservandola e la osserva vivendola, con voce unica, rara, che fonde insieme la musica del verso perfettamente ereditata dalla tradizione e la naturale bellezza delle cose. Vi è, in questo poemetto, una pietas talmente filtrata nella dizione per cui sembra quasi il poeta viva e scriva a memoria, con un sentimento universale che regge e dà senso al mondo, e con tutto ciò i momenti della sua poesia sono colti una volta per sempre nel loro apparire e divenire che è anche il loro Essere” (Franco Manescalchi).
Rifioriscono i crochi su erba nuova,
acque sorgive scavano la roccia
in fresche vene, in induriti tronchi
umide linfe scorrono,
si riapre azzurro il cielo,
lo sguardo rasserena
in soli di tramonti,
e tutto appare ritornare al mondo
secondo un ciclo eterno,
e la terra fa nuova
e l’acque delle fonti.
“Leggere la poesia di Alberto Mancini è come trovarsi di fronte il vero della vita, così come viene delineato da chi la vive osservandola e la osserva vivendola, con voce unica, rara, che fonde insieme la musica del verso perfettamente ereditata dalla tradizione e la naturale bellezza delle cose. Vi è, in questo poemetto, una pietas talmente filtrata nella dizione per cui sembra quasi il poeta viva e scriva a memoria, con un sentimento universale che regge e dà senso al mondo, e con tutto ciò i momenti della sua poesia sono colti una volta per sempre nel loro apparire e divenire che è anche il loro Essere” (Franco Manescalchi).
Polistampa, 2012
Pagine: 96
Caratteristiche: br.
Formato: 14X21
ISBN: 978-88-596-1130-1
Collana:
Sagittaria | Opera, 37
Settore: