Piccole poesie per banconote è una raccolta che pone mano alla lira per cantare cose e storie del mondo su un supporto inconsueto: la carta moneta.
Nello storico momento del ‘cambio divise’, l’autore propone l’irrituale idea di celebrare la Lira che se ne va e l’Euro che le subentra, contribuendo anche, nei limiti del possibile, a conservare alla memoria le immagini chiamate a avvicendarsi in questa svolta epocale.
Parallelamente, la poesia gioca con l’ipotesi di un nuovo veicolo di diffusione, in un cortocircuito fra scrittura e ‘realtà’, fra oggetti d’uso e versi che intendono sfruttarli e nel contempo ‘metterli in posa’, cantarli, difenderli per breve tratto dall’oblio.
Piccole poesie per banconote è una raccolta che pone mano alla lira per cantare cose e storie del mondo su un supporto inconsueto: la carta moneta.
Nello storico momento del ‘cambio divise’, l’autore propone l’irrituale idea di celebrare la Lira che se ne va e l’Euro che le subentra, contribuendo anche, nei limiti del possibile, a conservare alla memoria le immagini chiamate a avvicendarsi in questa svolta epocale.
Parallelamente, la poesia gioca con l’ipotesi di un nuovo veicolo di diffusione, in un cortocircuito fra scrittura e ‘realtà’, fra oggetti d’uso e versi che intendono sfruttarli e nel contempo ‘metterli in posa’, cantarli, difenderli per breve tratto dall’oblio.
Polistampa, 2002
Pagine: 80
Caratteristiche: ill. col., br.
Formato: 12x16,5
ISBN: 978-88-8304-368-0
Collana:
La Fenice | Collezione di poesia italiana e straniera, 1
Settori: