Il giornalista e critico d’arte Tommaso Paloscia è nato a
Roma il 29 ottobre 1918. Dopo aver cominciato a scrivere su «Il Messaggero» nei
primi anni Trenta, fu tra l’altro in quel periodo corrispondente da Pescara del
«Guerin Sportivo». Ha partecipato come ufficiale di complemento alla seconda
guerra mondiale e militato poi nella Resistenza. Nel 1944 ha fatto parte della
redazione di «Italia», settimanale del soldato italiano, e ha partecipato alla
fondazione de «La bottega dei Quattro. Settimanale di politica, cultura, arte e
varietà», stampato a Lecce tra il 1944 e il 1945. Da allora ha vissuto
sempre a Firenze, dove ha militato per oltre quarant’anni nel giornale «La
Nazione» con ruoli di grande impegno come inviato, redattore capo e
responsabile delle pagine culturali e artistiche. È stata una delle anime
dell’esperienza di «Nazione Sera», di cui è stato caporedattore fino dagli
esordi della testata nel 1953. Ha organizzato mostre di pittura e di scultura
e pubblicato libri di storia dell’arte, monografie di artisti contemporanei,
servizi giornalistici dalle zone archeologiche più importanti del mondo. Ha
tenuto conferenze all’estero sull’arte dell’Otto e del Novecento.
È morto a Firenze il 28 marzo 2005.
Il giornalista e critico d’arte Tommaso Paloscia è nato a
Roma il 29 ottobre 1918. Dopo aver cominciato a scrivere su «Il Messaggero» nei
primi anni Trenta, fu tra l’altro in quel periodo corrispondente da Pescara del
«Guerin Sportivo». Ha partecipato come ufficiale di complemento alla seconda
guerra mondiale e militato poi nella Resistenza. Nel 1944 ha fatto parte della
redazione di «Italia», settimanale del soldato italiano, e ha partecipato alla
fondazione de «La bottega dei Quattro. Settimanale di politica, cultura, arte e
varietà», stampato a Lecce tra il 1944 e il 1945. Da allora ha vissuto
sempre a Firenze, dove ha militato per oltre quarant’anni nel giornale «La
Nazione» con ruoli di grande impegno come inviato, redattore capo e
responsabile delle pagine culturali e artistiche. È stata una delle anime
dell’esperienza di «Nazione Sera», di cui è stato caporedattore fino dagli
esordi della testata nel 1953. Ha organizzato mostre di pittura e di scultura
e pubblicato libri di storia dell’arte, monografie di artisti contemporanei,
servizi giornalistici dalle zone archeologiche più importanti del mondo. Ha
tenuto conferenze all’estero sull’arte dell’Otto e del Novecento.
È morto a Firenze il 28 marzo 2005.