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I lettori di “Art e Dossier” conoscono Maurizia Tazartes per articoli e dossier della nostra rivista, che spaziano dal Rinascimento...

I lettori di “Art e Dossier” conoscono Maurizia Tazartes per articoli e dossier della nostra rivista, che spaziano dal Rinascimento al contemporaneo, redatti con stile garbato e indagini autorevoli e serrate. Da qualche tempo si è appassionata alla rievocazione di personaggi di spicco della Roma barocca, per intendersi la città «dei bassifondi, del vizio e della miseria», come indicava il titolo della mostra epocale curata a Roma da Francesca Cappelletti e Annick Lemoine a Villa Medici (2014). Allora si mostrò finalmente anche al pubblico delle mostre l’aspetto di una Roma che più dello sfarzo della corte papale e delle sontuose architetture secentesche si nutriva della misera realtà di quartieri malfamati, dove bevute, omicidi, stupri, giochi d’azzardo erano all’ordine del giorno. All’incirca un anno dopo quella mostra, uscì la monumentale monografia di Marta Rossetti su Angelo Caroselli (1585-1652), pittore romano. Copista, pasticheur, restauratore, conoscitore, oltre ottocento pagine (Roma, 2016). Chi era Caroselli, certo meno noto di altri protagonisti del tempo? Ce lo racconta adesso Tazartes. Il libro esce nella collana da lei stessa curata (“Gli artisti raccontati  nel loro tempo”) e fa seguito, non a caso, ai tre saggi da lei rispettivamente dedicati a Orazio Gentileschi, sua figlia Artemisia e il di lei amante/violentatore Agostino Tassi: tre artisti secenteschi, tre pittori ormai notissimi, a differenza di Caroselli, finora conosciuto solo dagli specialisti del Barocco romano. Nella Roma della prima metà del Seicento, racconta l’autrice, Campo Marzio è un quartiere «rissoso e caotico», un “tridente di vie” fra Sant’Andrea delle Fratte, San Lorenzo in Lucina e Santa Maria del Popolo, dove convivono tuguri e palazzi sontuosi, chiese barocche, botteghe di artisti e artigiani, locali maleodoranti dove svolgono i loro traffici sbirri, zingari, donne di malaffare. In tale ambiente si svolge l’operosa attività di Caroselli, nato e vissuto principalmente a Roma. L’avvio della sua carriera è comune a tanti artisti di minore o maggior fama: Caroselli fa il copista nella bottega del padre, restaura ma presto emerge come pittore di buon talento. Le fonti lo dicono vestito male, noncurante dell’aspetto esteriore, ma «stoico e filosofo». La sua biografia artistica scorre parallela ad altri pittori come il già menzionato Agostino Tassi, il lucchese Pietro Paolini, il talentuoso Lorraine, italianizzato “il Lorenese”. Il racconto di Tazartes è avvincente e rigoroso, e intreccia le biografie di molti artisti oggi presenti in musei e collezioni prestigiose. Lettura piacevole, consigliata.
Data recensione: 01/01/2025
Testata Giornalistica: Arte Dossier
Autore: Gloria Fossi