(ANSA) - FIRENZE, 02 DIC - Processi, inchieste amministrative, perfino un’indagine parlamentare...
Secondo il saggio ‘dietro c’era il Kgb in Italia’
(ANSA) - FIRENZE, 02 DIC - Processi, inchieste
amministrative, perfino un’indagine parlamentare: il Piano Solo, mancato colpo
di Stato denunciato inizialmente dal settimanale L’Espresso nel 1967, è stato a
lungo materia di sospetti, polemiche e ipotesi contrapposte. Ora la vicenda si
arricchisce, nel segno della svolta, del lavoro dei giornalisti Francesco
Bigazzi e Dario Fertilio, che hanno attinto a fonti inedite e documenti
finalmente desecretati dal Governo per dare alle stampe il saggio ‘Il Piano
Solo: golpe sì, ma rosso’ pubblicato dall’editore fiorentino Mauro Pagliai
nella collana ‘Verità scomode’ in uscita il 15 dicembre. Con il Piano Solo in
Italia ci si riferisce a un ipotetico tentativo di colpo di stato ordito
nell’estate del 1964 dall’Arma dei Carabinieri, su sollecitazione dell’allora
presidente della Repubblica Antonio Segni. Il progetto, che avrebbe previsto
tra l’altro di arrestare e deportare in Sardegna molti dirigenti dei partiti
d’opposizione e dei sindacati, non fu mai attuato ma, viene ricordato, incise
nella crisi del primo Governo Moro. Secondo gli autori del saggio l’accusa,
“portata avanti anche da testate come Paese Sera e L’Astrolabio – ampiamente
sovvenzionate dal Kgb – non sarebbe altro che la più grande fake news del
secolo, come già la definì Mario Segni nel 2021”. “La ricerca di Fertilio e
Bigazzi – scrive lo stesso Segni nella presentazione al saggio – chiarisce gli
aspetti politici della vicenda e dà un colpo fortissimo a questa scandalosa
falsificazione”. Gli elementi emersi dai lavori della commissione Mitrokhin, e
in particolare le rivelazioni del colonnello Leonid Kolosov – già numero due
dei servizi segreti russi operativi in Italia – contribuiscono a disperdere la
densa cortina di fumo che aleggiava sulla vicenda per svelare il grande piano
di “dezinformacija” (disinformazione) innescato da Mosca negli anni ’60 per
creare disordine coinvolgendo le massime cariche dello stato, i vertici delle
forze armate, i mass media e l’opinione pubblica. “I servizi segreti italiani –
spiegano gli autori, Francesco Bigazzi e Dario Fertilio – sconquassati dalle
polemiche e additati al pubblico sospetto, subirono un colpo tale da non
riuscire più, in seguito, a fronteggiare i movimenti eversivi già in
incubazione, e destinati ad esplodere negli anni di piombo. Proprio l’obiettivo
che gli ideatori del Golpe Rosso, con ogni probabilità, si erano proposti fin
dall’inizio di ottenere”. (ANSA)
Data recensione: 02/12/2024
Testata Giornalistica: Ansa
Autore: ––