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Cirignano, autore di tanti saggi, in gran parte pubblicati nella collana “Le ragioni dell’Occidente” di Polistampa, densi di riferimenti...

Cirignano, autore di tanti saggi, in gran parte pubblicati nella collana “Le ragioni dell’Occidente” di Polistampa, densi di riferimenti alle radici spirituali del mondo (non solo) europeo e ai fermenti religiosi (non solo cristiani) costitutivi di una identità e di una cultura, accompagna i suoi lettori in un lungo percorso alla ricerca della verità e delle parole per esprimerla. Già docente nella Facoltà di teologia dell’Italia Centrale e assistente dell’Associazione italiana maestri cattolici, trasmette lo spirito delle sue ricerche bibliche nello stile che gli dettano la sua esperienza pedagogica, la sua conoscenza del mondo giovanile, la sua passione per la bellezza. Parlare di Dio, come? (Mauro Pagliai Editore) non è un trattato sulle teorie del linguaggio o sul linguaggio teologico: è un interrogarsi, è un conversare in modo affabile e con efficacia su possibili nuove prospettive e nuovi orizzonti.
Strutturato in 20 capitoli, il lavoro di Cirignano si legge con interesse, suscita partecipazione, è fruibile. Ogni capitolo un tema, ogni tema nasce dall’attenzione dello studioso ai problemi e alle inquietudini del nostro tempo. Il capitolo terzo, “Come iniziare?”, è da leggere come premessa metodologica. «Parlando di come iniziare il nostro lavoro, mi piace pensare a come Paolo dà inizio al Nuovo Testamento», “inizio folgorante”, tutto centrato sulla comunità di Tessalonica, su Dio Padre, su Gesù Cristo, sulla Grazia, sullo Spirito, sulla fede, sulla speranza... Cirignano ritiene di doverne seguire l’insegnamento per contribuire «ad ipotizzare un nuovo modo di parlare di Dio» (p.27).
Ogni capitolo riporta in esergo un passo del Vangelo. Ma il capitolo VI, dal titolo “I mezzi di in comunicazione”, sorprende: l’argomento «non consente la consueta scelta di un brano evangelico come introduzione. I moderni mezzi di comunicazione sono, infatti, del tutto estranei a Gesù e al suo tempo»(p. 49). Le difficoltà di cui è irto il cammino da compiere non sono superabili se non riscoprendo l’interiorità ossia l’ essenza e l’autenticità della persona umana.
Il libro è un invito al dialogo e alla lettura del Vangelo. Il magistero educativo di Cirignano è tutto Vangelo. Dio si dice con le parole del Vangelo, che sono semplici e profonde. Cirignano le vive e le spiega. Le spiega soprattutto con Luca, “scrittore di talento”: il Dio in cui credono i fedeli del Vangelo è un Dio che perdona i peccati. La peccatrice che raggiunge il Maestro nella casa del fariseo Simone (77,367,3636-50) offre segni di pentimento. Non una parola, parlano i suoi gesti (p.84).
«Il perdono dei peccati e l’amore si cercano sempre»(p. 85). L’uomo del nostro tempo è alla ricerca di se stesso. Dialogo, testimonianza, tensione verso la verità. Parlare di Dio, come? richiama le pagine straordinarie di Pane al pane e di Non lasciamoci rubare il Vangelo. E quando il dire appassionato di Cirignano si trasforma in versi (apparente poesia, lui dice), il Vangelo ci si rivela in tutto il suo immenso stupore: è crescita, è preghiera, è vita.
Data recensione: 20/12/2024
Testata Giornalistica: L’Avvenire
Autore: Francesco Pistoia