«Sono nato tra gli odori del legno, del fuoco e della tostatura» così comincia il primo libro di Filippo Carmignani
«Sono
nato tra gli odori del legno, del fuoco e della tostatura» così
comincia il primo libro di Filippo Carmignani, bottaio della
Valdisieve, «Acini e cantar di tino» (Sarnus). Comincia da piccolo
ma prima di diventare un mastro bottaio come il nonno, di gavetta,
quella noiosa come ripulire la pialla, ne ha dovuta fare. Venne
mandato anche in Francia, a Bordeaux, dal padre, «per capire cos’è
questa barrique» ma dopo poco cominciò a seguire le pratiche di
stagionatura, piegatura a fuoco o in acqua delle assi per le botti. E
poi prende parte a una scoperta: ricerche scientifiche mostravano che
il rovere e il castagno fiorentino avevano tali qualità da
conferire, ai vini, delle sfumature che non avrebbero potuto
altrimenti acquistare. Territorialità e artigianato si fondono nel
suo lavoro come tra queste pagine dando al lettore quel «soave
licore» che non è il vino ma è comunque il flusso di una storia
tutta toscana.
Data recensione: 27/10/2022
Testata Giornalistica: Corriere fiorentino
Autore: Caterina Baronti