Può una mostra innescare un dibattito sull’attualità dell’arte figurativa nel panorama odierno dell’arte?
Può una mostra innescare un dibattito sull’attualità
dell’arte figurativa nel panorama
odierno dell’arte? Si assume la responsabilità Villa Bardini con una
mostra dedicata all’arte figurativa reinterpretata da trentacinque artisti di
età e latitudine diverse. In comune coltivano la passione per la forma e nelle
loro opere lasciano aleggiare senza tentennamenti i fantasmi dei grandi maestri
del passato.
Corpo a corpo, esposizione coordinata
da Carlo Sisi e a cura di Daniela Astone e Gaia Grazioli, è promossa da
Fondazione Cr Firenze e da Fondazione Parchi Monumentali Bardini e Peyron
aperta fino al 12 gennaio a Villa Bardini (Catalogo Polistampa). Il titolo
della mostra, in metafora, allude alla sfida dell’artista con se stesso
nell’affrontare il quotidiano e la natura che lo circonda, utilizzando tuttavia
personalissimi filtri. Il linguaggio universale della figurazione, oggi
soffocato dall’incedere veloce dell’approccio concettuale, comunque astratto,
riprende vigore in dipinti a volte poetici come Sibilla del giovane Alessandro
Sicioldr, il quale sdoppia il volto di una donna che da terragna diventa
trascendente. E c’è tutta la tradizione accademica nelle pennellate della
californiana Teresa Oaxaca, che firma il grande dipinto generoso di simboli: Unfathomable. Cover della mostra, il
ritratto di famiglia di Kate Lehman, londinese cresciuta a Parigi, sotto il
braccio studi accademici tradizionali.
Sono tante oggi le accademie dislocate nel mondo dedicate interamente alla
pratica e allo nstudio dal vero: dagli Stati Uniti, alla Russia, dalla Cina
alla Vecchia Europa. Su tutte emerge la tradizione degli atelier fiorentini che
nel dna custodiscono ancora gli insegnamenti della scuola di Filadelfo Simi e
della figlia Nerina. Una scuola stimatissima da Piero Annigoni le cui opere
hanno uno spazio permanente nelle sale di Villa Bardini. È in questo humus a
Firenze, che Charles H. Cecil, Daniel Graves e John Angel, tra gli artisti
protagonisti della rassegna, alla fine degli anni Settanta approdano a Firenze
e seguono gli insegnamenti accademici per poi fondare le loro scuole. Una bella
pagina di internazionalità quella esibita da questa antologica, frutto di una
vivace comunità di artisti internazionali presenti a Firenze per effetto delle
tante scuole aperte in città negli ultimi 30 anni, russe, americane, inglesi e
persino cinesi.
In questo solco, con lo scopo di far conoscere i vari metodi per affrontare il
disegno e la pittura, sono in calendario seminari di disegno anche dal vivo,
organizzati da Daniela Astone.
Data recensione: 04/12/2019
Testata Giornalistica: Corriere fiorentino
Autore: Loredana Ficicchia