La storia di una città è fatta dai personaggi che lì hanno abitato, che vi sono nati o morti, o vi hanno compiuto una qualche impresa
La storia di una città è fatta dai personaggi che lì hanno
abitato, che vi sono nati o morti, o vi hanno compiuto una qualche impresa
restando impressi nella memoria collettiva. Vale per le persone, ma a quanto
pare anche per gli animali, siano essi reali o mitologici: ce lo mostrano
Luciano e Ricciardo Artusi nel nuovo libro Gli
animali nella storia di Firenze (Editrice Sarnus, pp. 304, euro 20).
Tutti sanno che il Marzocco, uno dei simboli di Firenze, è un poderoso leone
che sostiene lo scudo su cui è inciso il giglio. Ma i leoni troneggiano anche
sopra l’ingresso di Palazzo Vecchio e sulla Torre d’Arnolfo, ornano fontane e
bassorilievi e danno il nome a due vie del centro storico. L’Aquila occupa lo
stemma della fazione dei Guelfi e quello dell’Arte di Calimala: simbolo di
giustizia, compare anche ai piedi di Dante nel celebre monumento in piazza
Santa Croce. Dall’Agnello alla Vipera, sono tantissimi gli animali protagonisti
della storia cittadina, sia che si tratti di cronache ufficiali, sia che si
scavi nel terreno della leggenda. Ficcando il naso qua e là nelle opere d’arte,
fra tele eccelse e sculture immortali, oppure per le strade, nei palazzi e nei
giardini, o magari spulciando qualche vecchio giornale, incontriamo un
bestiario variopinto, dove non mancano le specie fantastiche come il Pegaso o
il Grifone.
Luciano Artusi e il figlio Ricciardo, entrambi profondi conoscitori del passato
fiorentino, ce ne svelano qui il lato «animalesco», in una ricca galleria
illustrata – o forse uno zoo – fatta di scorci artistici e memorie che spaziano
dal sacro al profano, dall’epico al grottesco... un po’ come tutte le vicende
umane.
Data recensione: 23/06/2019
Testata Giornalistica: Toscana Oggi
Autore: ––