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Avete mai provato a contare le api impresse sulla targa in bronzo alla base del monumento che raffigura il Granduca

La guida. Luciano e Ricciardo Artusi hanno scritto per Sarnus editore una enciclopedia per raccontare gli animali nella simbologia di Firenze tra sculture, miti, leggende, cronaca e ricordi

Avete mai provato a contare le api impresse sulla targa in bronzo alla base del monumento che raffigura il Granduca Ferdinando I in piazza Santissima Annunziata? C’è chi giura siano 91, chi ne ha messe in fila 100 e chi invece è convinto siano 101. Secondo un antico detto popolare, riuscire a indovinare il numero esatto di questo alveare garantirebbe buona fortuna. Ma questi insetti non sono gli unici animali – reali o mitologici – legati alla storia secolare di Firenze. C’è il Marzocco, il leone che sostiene lo scudo con inciso il giglio, simbolo della città. E poi i leoni che troneggiano all’ingresso di Palazzo Vecchio, sulla Torre d’Arnolfo e fanno capolino su tanti altri monumenti. C’è l’aquila - simbolo di giustizia - che compare più volte, anche ai piedi della statua di Dante in Santa Croce. E poi la tartaruga con la vela, scelta da Cosimo I de Medici come emblema delle sue imprese. È un «bestiario variopinto» quello che Luciano e Ricciardo Artusi ricostruiscono e raccontano in Gli animali nella storia di Firenze. Edito da Sarnus, il libro, verrà presentato venerdì 8 febbraio al Caffè letterario Niccolini (via Ricasoli 3, ore 18): è il risultato di una lunga ricerca storica e archivistica, a cui si intrecciano mito e leggenda, alla scoperta di un passato in cui, al pari delle persone, gli animali avevano un ruolo fondamentale. Tanto da essere raffigurati e riprodotti su statue, sculture, effigi, strade, chiese e palazzi. O affissi e scolpiti nei giardini privati e nelle dimore storiche. Dietro ogni animale è celato un aneddoto o una curiosità. E ogni figura compone una pagina di questa specie di enciclopedia zoologica che permette di attraversare e scoprire Firenze attraverso un percorso inedito. Parlando di cammelli, si scopre che il parco delle Cascine negli anni ’50 del secolo scorso ospitò un piccolo zoo. La star, più amata da grandi e bambini, era un cammello – ribattezzato il Canapone – che vi soggiornò fino al 4 novembre 1966, giorno dell’alluvione che devastò la città. Canapone fu ritrovato senza vita 24 ore dopo, affogato dal fiume d’acqua che aveva invaso, distrutto e portato via ogni cosa. Ma accanto a capre, uccelli, cavalli, oche e lupi, in questa galleria si trovano anche mostri e figure mitologiche: dal centauro al pegaso, dai draghi alle chimere. E persino un unicorno: «mitico animale dal corpo di cavallo con la barba di caprone e zoccoli di bue, la testa di cervo, la coda di leone e un corno in mezzo alla fronte – scrivono gli Artusi – fu scelto in quanto simbolo di forza come emblema del gonfalone del quartiere di Santa Maria Novella». Non c’è angolo di Firenze che non sia “presidiato” da un animale, reale o fantastico. Basta armarsi di curiosità e sfogliare le pagine per partire alla scoperta di questo antico bioparco urbano. 
Data recensione: 03/02/2019
Testata Giornalistica: La Repubblica
Autore: Carmela Adinolfi