Nessuno, tra i calciatori morti negli ultimi cinquant’anni nel pieno della loro carriera - dal torinista Meroni al perugino Curi
Nessuno, tra i calciatori morti negli ultimi cinquant’anni
nel pieno della loro carriera - dal torinista Meroni al perugino Curi, dallo
juventino Fortunato al livornese Morosini – aveva innescato una commozione
corale e condivisa come quella suscitata di recente dalla tragica fine di
Davide Astori. «Se fosse successo in campo, quando il cuore è sotto stress,
avremmo provato a farcene una ragione, ma in questo modo non è possibile», ha
detto un compagno di squadra. La vicenda in larga parte inspiegabile dello
sfortunato giocatore viola ha varcato i confini nazionali e ha assunto fin da
subito anche il sapore catartico di una rinascita, riavvicinando il calcio a valori
quali umiltà, semplicità, modestia, rispetto per il prossimo. Quegli stessi
valori incarnati dal capitano della Fiorentina e ricordati nell’omelia funebre
pronunciata dal cardinale di Firenze Giuseppe Betori nella basilica di Santa
Croce. In un libro-tributo fresco di stampa Davide
Astori. Ci sono storie che... (Pofistampa), due giornalisti fiorentini di
lungo corso, Mario Lancisi e Marcello Mancini, hanno ricomposto i tasselli del
caleidoscopio di emozioni che ha travolto Firenze e tutta l’Italia a partire da
quel maledetto 4 marzo, quando Astori è stato ritrovato senza vita nella sua
camera d’albergo a Udine, poche ore prima della partita. È la cronaca
dettagliata per racconti e immagini di ciò che è accadde quella mattina e nei
giorni surreali che hanno seguito l’improvvisa scomparsa del 31enne giocatore
viola, arricchita da un profilo biografico dal quale emergono aneddoti e
particolari finora sconosciuti. Molti credevano di conoscere già le doti umane
di quel ragazzo originario della Val Brembana che Firenze aveva adottato come
un figlio: la grande umanità, il sostegno spassionato ai compagni più giovani,
la sobrietà, l’altruismo. Ma soltanto dopo la sua morte si è scoperto ad
esempio che da tempo Astori si impegnava silenziosamente per i bambini malati,
in particolare per quelli desiderosi di cure oncologiche. I preziosi semi che
aveva gettato hanno iniziato a germogliare fin da subito riuscendo ad abbattere
muri di ostilità. Basti ricordare il giorno dei funerali. Le lacrime e la
solidarietà sincera di tutta la comunità del calcio, l’immagine dei giocatori
della Juventus accolti dagli applausi dei tifosi viola – nemici di sempre –, la
dimostrazione che quel dolore poteva cambiare anche il corso della rivalità
sportiva. E poi il potere salvifico della sofferenza incarnato dalla
commovente, poetica determinazione dei compagni di squadra di Astori, che una
volta tornati in campo hanno reso omaggio alla memoria del loro capitano
inanellando una serie di vittorie consecutive che la Fiorentina non otteneva da
oltre 50 anni. Tra i contributi in appendice al libro, anche il testo integrale
dell’omelia funebre pronunciata dal cardinale Betori.
Data recensione: 04/05/2018
Testata Giornalistica: L’Avvenire
Autore: Riccardo Michelucci