Ho conosciuto Maria Luisa Azzaroli, meglio nota come Lalla, al club del punto croce. Allora ero segretaria nazionale della FIDAM
Scomparsa nel 2017, è
stata conservatore del Museo della Specola per oltre venticinque anni e donna
impegnata in diversi ambiti culturali
Ho conosciuto Maria Luisa Azzaroli, meglio nota come Lalla, al club del
punto croce. Allora ero segretaria nazionale della FIDAM (Federazione Italiana
Amici dei Musei) ed avevo preso l’abitudine di accompagnare questo bel gruppo
di signore abilissime nel ricamo e nel cucito in luoghi solitamente
inaccessibili per ricambiarle delle tante gentilezze che loro usavano a me. Era
il 1989 e Lalla entrò subito nel mio cuore. Si appassionò così tanto a queste
gite che convinse anche il marito Augusto, noto paleontologo, a prenderne
parte. Così i coniugi Azzaroli mi hanno seguito in tanti itinerari interessanti
ed il loro entusiasmo era così contagioso che convinsero altre coppie a
partecipare a queste iniziative. Negli anni Novanta organizzavo incontri con il
professor Giovanni Cipriani per parlare della storia di una nobile famiglia
nella cui casa, villa o giardino, si svolgeva la conferenza. Lalla ed Augusto
erano sempre presenti ed anzi fu lei che un giorno mi chiese se poteva ospitare
a casa sua, la domenica, questi incontri e se la potevo aiutare
nell’organizzazione. Ne fui ben felice. Lalla allargò il cerchio delle
conferenze inserendo personaggi di scienza e di cultura varia suoi amici.
Durante i viaggi spesso mi raccontava la sua vita avventurosa ed io sempre le
chiedevo di scrivere qualcosa perché sarebbe stato interessante far sapere
quale donna speciale fosse. Ma lei rispondeva di no perché non sarebbe
interessato a nessuno conoscere la sua vita. Quando poi Augusto cominciò ad
avere problemi con l’Alzheimer, Lalla decise che era arrivato il momento di
incominciare a scrivere il libro. È nato cosi Non avevo voglia di studiare, un’opera composita, un vademecum di
vita e saggezza che davvero meriterebbe di partecipare a qualche concorso
letterario. La piacevolezza del testo, la struttura in capitoli e per argomenti
permette di sorvolare sulle parti più specifiche per leggere direttamente le
pagine ch ogni lettore ritiene più interessanti e vicine al proprio gusto. Con
mano leggera Lalla ci porta a scoprire la malaria a Khartum, il Natale in Equatoria,
facendo un erudito accenno sulla storia del Sudan, raccontando la triste
esperienza dell’alluvione e la paura avuta per Augusto, che si trovava a Praga
mentre c’erano i carri armati russi. Ci delizia con il racconto della
riqualificazione del castello di Sarre in Val d’Aosta e del Museo della Corona
a Gressoney (collezione di caccia dei baroni Beck Peccoz). Ci porta alle
Galapagos, alle Maldive e nella Terra del Fuoco. In Israele a Eliat e sul Golfo
di Aqaba, in Somalia, in Etiopia, Eritrea India, Afghanistan, Namibia e Cina,
insomma un viaggio in quattro continenti, a contatto con culture diverse tra
loro e tutte interessanti. Un libro che narra storie, usanze e costumi, dandone
descrizioni così vivide che ci sembra di essere lì, insieme all’autrice. Spesso
quelle descritte sono realtà oggi profondamente cambiate che Lalla racconta con
garbo alle nuove generazioni che non hanno più la fortuna di poterle conoscere.
La passione cha ha accomunato i coniugi Azzaroli ed i loro figli è stata quella
per la montagna. Lalla ci racconta alcune arrampicate in Val d’Aosta: Aiguille
de Rochefort, Aiguille des Glaciers, Cresta Sud dell’Herbetet - Gran Paradiso,
Cresta Signal al Monte Rosa, Lyskamm, la traversata dei Beithorn. La grande
disponibilità verso gli altri, l’amore per la musica e per la pittura (era
stata allieva in gioventù della signora Nerina Simi, nota pittrice fiorentina)
le ha permesso straordinari incontri e la grande abilità nel creare rapporti
l’ha portata a inventare o a partecipare ad associazioni per le quali ha
profuso tante energie come il Musicus Concentus e il Soroptimist. La prima fu
voluta da valenti musicisti del Teatro Comunale, del Conservatorio Cherubini e
della scuola di Musica di Fiesole. Si riunivano alla Sala vanni della Chiesa
del Carmine per fare musica da camera. Spesso utilizzavano anche l’Auditorium
del Palazzo dei Congressi messo a disposizione da alcuni soci sostenitori.
L’intento era avvicinare il pubblico all’ascolto della musica classica,
obiettivo raggiunto con successo. Un altro suo grande amore è stato il
Soroptimist presente in cinque continenti e in oltre ottanta nazioni. L’amica
Anna Archi che l’ha ricordata qualche tempo fa in occasione dell’anniversario
della sua dipartita, ne ha tratteggiato in maniera perfetta le finalità e la
costruzione gerarchica, comunicando a tutti i presenti come Lalla abbia di anno
in anno raggiunto le più alte vette del club con spirito di servizio e sempre
spinta dall’affermazione della donna professionalmente qualificata. Oggi penso
che la cara Lalla, nell’immensità del cielo, sia la promotrice di iniziative
culturali che la rendono amatissima da tutti, così come lo è stata in terra.
Data recensione: 01/02/2018
Testata Giornalistica: La Toscana
Autore: Barbara Lombardi Santoro