In mezzo al mar Bianco, ai margini del Polo Nord, ci sono le isole Solovki, terre per secoli disabitate e da sempre tormentate dalle tempeste di ghiaccio e neve
In mezzo al mar Bianco, ai margini del Polo Nord, ci sono le isole Solovki, terre per secoli disabitate e da sempre tormentate dalle tempeste di ghiaccio e neve. Poi, nel Cinquecento, furono scelte dai monaci ortodossi per costruirvi un monastero e fu proprio quel luogo di fede ad essere scelto dopo la rivoluzione russa come inferno per i confinati nei gulag. Una storia terribile che ci viene raccontata da Francesco Bigazzi ne “Il primo Gulag, le isole Solovki” (Pagliai Editore). Quel che traspare dal libro è il contrasto tra il solenne misticismo di quel luogo e la catena di orrori che seguì all’istituzione dei campi di rieducazione inevitabilmente destinati a diventare modello dei campi di sterminio. Un passato che, come nelle migliori pagine della letteratura russa, descrive l’abbrutimento che genera la forza incontrollabile del mistero del male.
Data recensione: 22/04/2017
Testata Giornalistica: QN - Il Resto del Carlino - La Nazione - Il Giorno
Autore: Giovanni Morandi