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Francesco Luti è un giovane scrittore fiorentino; nato e cresciuto a Campo di Marte, ha recentemente pubblicato il suo primo romanzo, “Millepiedi” (Polistampa, 2006). Il libro “si presenta

Si intitola “Millepiedi” l’opera prima del giovanissimo scrittore fiorentino vissuto per anni fra Spagna e Brasile e Irlanda e presentata al bar “Bella Blu”: un omaggio al quartiere dove è nato e trascorso l’adolescenza

Francesco Luti è un giovane scrittore fiorentino; nato e cresciuto a Campo di Marte, ha recentemente pubblicato il suo primo romanzo, “Millepiedi” (Polistampa, 2006). Il libro “si presenta come un romanzo di formazione, journal intime, archivio di nostalgie, cronaca di un amore.
Ma è anche un saggio di stile, un catalogo di microeventi dove le emozioni sono filtrate come in poesia”.
È il racconto del passaggio dall’adolescenza all’età adulta del protagonista, Giovanni Alis, in un viaggio di circa venti anni che partendo da Campo di Marte, tocca le Marche, il Brasile e la Spagna.
Si legge nella tua biografia che hai iniziato giovanissimo a scrivere…
“Sì, ho preso la tessera da pubblicista nel 1989; scrivevo di sport su “Calcio Più”, “La Nazione” e “Paese sera”. Ho iniziato a viaggiare molto presto ed ho vissuto in Brasile, Spagna ed Irlanda, dove ho insegnato letteratura ed ho iniziato a dedicarmi alla traduzione dei principali poeti contemporanei di lingua spagnola, portoghese e catalana. Il giornalismo ad ogni modo mi ha aiutato molto a imparare i tempi giusti della scrittura”.
Perché il titolo “Millepiedi”?
Millepiedi perché il protagonista del libro, Giovanni, ha una vera e propria fissazione per i piedi femminili; osservandoli cerca di immaginare la personalità delle persone. Questo romanzo potrebbe quasi essere un trattato di podologia…”
Campo di Marte è estremamente presente nel libro.
“Beh sì. È il quartiere dove sono nato e ho trascorso la mia adolescenza. È stato un punto di riferimento importante, non a caso, il libro è stato presentato al bar Bella Blu, in via Lungo l’Africo.
Per un appassionato di calcio come me poi, vivere vicino allo stadio, è stato veramente bellissimo”.
Come è nato questo libro?
“Questo libro ha avuto una gestazione di quattro anni e il 95% è stato scritto all’estero. Il distacco fisico da Firenze mi ha consentito di avere una sorta di vedetta da cui ripescare meglio le immagini perdute e nascoste”.
Tabucchi descrive il tuo romanzo “un garbatissimo ritratto di passaggio di stagione; quello dall’età giovanile all’età matura, scritto con un sottile humor che fa da perfetto contrappeso alla malinconia di cui è venato”. Come hai conosciuto questo straordinario scrittore?
“Tabucchi l’ho conosciuto a Firenze tramite mio zio (Giorgio Luti, famoso critico letterario): l’ho poi avuto come insegnante a Siena e da lì è nata un’amicizia estremamente interessante e costruttiva”…
Data recensione: 26/06/2006
Testata Giornalistica: La Piazza
Autore: Tommaso Baroncelli