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Messeri, imprenditori e «gualchierai» ma anche patrioti garibaldini infiammati dalla politica fino a medici che amavano curare i bambini e i

Dal fattore di Datini all’onorevole Antonio in un libro

MESSERI, imprenditori e «gualchierai» ma anche patrioti garibaldini infiammati dalla politica fino a medici che amavano curare i bambini e i più poveri. Quella della famiglia Angiolini è la storia di una famiglia pratese la cui ascesa sociale si è legata allo sviluppo industriale della città.
Nel nuovo libro dello storico Claudio Caponi, appena uscito edito da Carlo Zella, grazie al contributo della Fondazione Cassa di Risparmio di Prato, è possibile leggere l’evopluzione e la crescita della città, vista con gli occhi dei componenti di una storica dinastia che attraversando sette secoli è riuscita a incarnare vizi e virtù tipiche della pratesità di ieri e di oggi.
È LA STORIA di personaggi come Monte di Andrea Angiolini, fattore di Marco Datini – fittissima la sua corrispondenza con il mercante e con la moglie Margherita per cui gestiva gli affari nel periodo post Avignone – e di Antonio Angiolini (nella foto), deputato per sei legislature e propugnatore della Direttissima. E tra i suoi atti parlamentari figura anche l’iniziativa di una tombola a favore degli ospedali riuniti di San Miniato e dello spedale della Misericordia e Dolce di Prato, data marzo 1910.
Poi gli Angiolini incarnano anche una secolare sequenza di «gualchierai» che ha contribuito alla nascita della moderna industria tessile. Senza dimenticare la passione politica del Risorgimento con la personalità controcorrente del medico Niccola Angiolini: nella sua esistenza travagliata che visse i moti con Mazzoni, Cironi e Vannucci e fu anche incarcerato tra i cosiddetti ‘sovversivi’.
IL VOLUME è stato presentato nella sede di piazza Alberti dal presidente della Fondazione, Ferdinando Albini che ha letto una lettera che gli ha inviato Mario Angiolini, ultranovantenne che non ha potuto essere presente ma che ha ringraziato anche a nome della sorella Elsa per «aver tolto dall’oblio nostro nonno». Il nonno, medico chirurgo anch’egli come il dottor Mario che molti pratesi ricordano in attività, era l’onorevole Antonio e che è stato omaggiato, ieri, anche dalle nipoti, le sorelle Cavaciocchi e Luciana Chiostri.
L’autore del libro, Claudio Caponi, studioso del movimento cattolico e della storia economica e culturale dell’800 e ’900, ha scritto anche due saggi dell’opera Prato. Storia di una città edito dal Comune e coordinato da Fernand Braudel.
Data recensione: 29/05/2013
Testata Giornalistica: La Nazione Prato
Autore: Elena Duranti