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«Amaritudine» non è un romanzo facile. Sergio Campailla, presidente del Premio Roma, lo ha definito «poderoso, impegnativo, ma leggibile». Il vincitore del prestigioso riconoscimento 2008, Massimo

CECINA. «Amaritudine» non è un romanzo facile. Sergio Campailla, presidente del Premio Roma, lo ha definito «poderoso, impegnativo, ma leggibile». Il vincitore del prestigioso riconoscimento 2008, Massimo Griffo, sarà sabato prossimo a Cecina, ospite di Vania Partilora e del suo Punto d’Incontro per presentare il volume (edizioni Polistampa). «Amaritudine è un affresco narrativo della società italiana nel corso di cinquant’anni del nostro Novecento. Massimo Griffo affronta gli snodi e le figure fondamentali della recente storia italiana con spirito problematico, con la passione civile e letteraria di chi ha partecipato e testimonia in prima persona»; sono queste le motvazioni della giuria che gli ha conferito il prestigioso premio. All’appuntamento, fissato per le 16,30 nei locali di Vicolo Garigliano 10 a S. Pietro in Palazzi, sarà presente, oltre all’autore, Roberto Brogi docente dell’Università di Pisa. E naturalmente la padrona di casa, la presidente del centro culturale Punto d’Incontro Vania Partilora.  Nato a Palermo Griffo ha vissuto a Roma, Milano e Firenze. Dirigente d’industria, antquario, per oltre 20 anni giornalista, ha pubblicato romanzi come Futuro Anteriore (Viareggio prima opera), l’orango pitagorico (Dessì), Fiaba perversa etc... Le 392 pagine di Amaritudine gli sono valse il Premio Roma: il libro è uno spaccato della nostra storia, dal 1944 al 1993: vi s’incontrano personaggi esemplari (nel bene e nel male), alcuni inventati altri tratti dalla realtà. Vi si racconta il disagio di una parte di italiani leali, onesti, alla prese di un contesto sociale non indenne da corruzione e malaffare, dove dominano spregiudicatezza e sfrontatezza. Quella di sabato al Punto d’Incontro sarà un’occasione per parlare del libro ma anche per affrontare alcuni temi cruciali del nostro vivere quotidiano.
Data recensione: 18/03/2009
Testata Giornalistica: Il Tirreno
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