Il saggio parte dalla premessa
che paesaggi e contesti della vita di Dino Campana sono elementi
caratterizzanti della sua produzione poetica. Su questa forte simbiosi fra versi
e realtà – sia essa oggettiva o da lui “sentita” – sono ormai concordi le voci
più autorevoli della critica: lo stesso poeta di Marradi si trovò a esplicitare
tale legame davanti al primo dei suoi biografi, Carlo Pariani. La geografia dei
Canti orfici e del Più lungo giorno diventa quindi valida chiave
di lettura tanto della produzione poetica, quanto dei territori frequentati e
descritti.
Non si tratta di una guida turistica o escursionistica, né di una sorta di “trekking
campaniano”, ma piuttosto di un itinerario tra luoghi e parole sulle tracce di
una delle menti poetiche più affascinanti della nostra letteratura.
Il saggio parte dalla premessa
che paesaggi e contesti della vita di Dino Campana sono elementi
caratterizzanti della sua produzione poetica. Su questa forte simbiosi fra versi
e realtà – sia essa oggettiva o da lui “sentita” – sono ormai concordi le voci
più autorevoli della critica: lo stesso poeta di Marradi si trovò a esplicitare
tale legame davanti al primo dei suoi biografi, Carlo Pariani. La geografia dei
Canti orfici e del Più lungo giorno diventa quindi valida chiave
di lettura tanto della produzione poetica, quanto dei territori frequentati e
descritti.
Non si tratta di una guida turistica o escursionistica, né di una sorta di “trekking
campaniano”, ma piuttosto di un itinerario tra luoghi e parole sulle tracce di
una delle menti poetiche più affascinanti della nostra letteratura.
Mauro Pagliai, 2024
Pagine: 224
Caratteristiche: ill. b/n, 16 tavv. col. f.t., br.
Formato: 14x21
ISBN: 978-88-564-0547-7
Collana:
Italianistica nel mondo, 14
Settore:
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