
Il saggio è dedicato allo studio di Giselle,
ou Les Wilis, balletto di metà Ottocento nato dall’idea dello scrittore
Théophile Gautier, che ne compose il libretto. Fu eseguito per la prima volta
nel 1842 a Parigi con coreografie di Jean Coralli e Jules Perrot e musicato da
Adolphe-Charles Adam, celebre compositore di opere liriche. È
considerato la massima espressione del balletto classico e romantico. La tesi qui sostenuta è che Giselle non nasce
per filiazione diretta dalla Sylphide di Filippo Taglioni – manifesto
ufficiale del balletto romantico europeo – né è un prodotto ascrivibile al solo
teatro di danza. Al contrario, è possibile riconoscervi una forte influenza
dell’opera italiana, che ha condizionato profondamente la rappresentazione
ballettistica. Nello specifico processo di formazione del balletto romantico,
l’autrice mostra poi l’importante ruolo ricoperto dal palcoscenico del Teatro
di San Carlo di Napoli, ingiustamente considerato dalla critica
in posizione subalterna rispetto alla Scala di Milano.
Il lavoro si articola in tre sezioni: la prima è dedicata a una panoramica di
carattere generale sui temi preromantici nella letteratura e nell’arte del
primo Ottocento; la seconda riguarda il teatro musicale parigino nell’età di
Luigi Filippo; l’ultima si concentra invece sulla genesi e sull’importanza dal
punto di vista drammaturgico che il balletto Giselle ha offerto al mondo
della danza.
The essay is dedicated to the study of Giselle, ou Les Wilis, a mid-nineteenth-century ballet born from the idea of the writer Théophile Gautier, who composed the book. It was performed for the first time in 1842 in Paris with choreography by Jean Coralli and Jules Perrot, and set to music by Adolphe-Charles Adam, a famous composer of operas. It is considered the highest expression of classical and romantic ballet.
Polistampa, 2021
Pagine: 264
Caratteristiche: ill. b/n, 16 tavv. f.t., br.
Formato: 17x24
ISBN: 978-88-596-2187-4
Collana:
Universitario | Teatro, 1
Settori: