L’invenzione della fotografia ha offerto all’uomo un nuovo
mirabile mezzo per alimentare l’immaginario del reale. Della vastissima
produzione fotografica ottocentesca sul “Bel Paese” sono state scelte immagini emblematiche
e di eccezionale qualità formale, in gran parte inedite. Sono state
privilegiate quelle “animate”, nonché le scene di genere o di tipi popolari,
che mostrano l’antico modo di vivere delle genti italiane. Tanti sono i motivi
del mito del Bel Paese, ma il più centrale è infatti la presenza ovunque di vitalità
caratterizzate da una sorta di domesticità universale. È quanto esprime uno dei
fondatori della moderna critica d’arte, Heinrich Wölfflin, in una lettera da Roma
del giugno 1887: “dimenticherò presto musei e chiese di Roma ma il benessere di
vivere in mezzo a un popolo che è imbevuto di bellezza come il popolo romano,
questo mi mancherà amaramente nel Nord informe. […] I motivi semplici
dell’appoggiarsi, dello stare seduti, oppure immobili in piedi, ci sembrano
così privi di senso e di significato solo perché li conosciamo unicamente come
pose teatrali, e qui sono invece vita”.
Nella pubblicistica dei nostri giorni relativa alla fotografia ci si limita quasi
sempre a riprodurre le stampe fotografiche per intero e in formato ridotto. Si
sa invece che già per gli inventori della fotografia come l’inglese Talbot e per
i primi critici francesi si doveva guardare la fotografia con una lente
d’ingrandimento. Ebbene il volume offre di quasi ogni foto la riproduzione
dell’intero e un dettaglio fortemente ingrandito, molto spesso a doppia pagina.
Le immagini di questa straordinaria, spettacolare antologia visiva sono quelle di
luoghi mitici come di luoghi meno celebrati: Alatri, Amalfi, Ancona, Assisi,
Auletta, Bellagio, Bellano, Bologna, Cagliari, Capri, Castel del Monte, Catania,
Ceccano, Civita di Bagnoregio, Firenze, Genova, Gubbio, Lucca, Massa Lubrense, Menaggio,
Messina, Milano, Orvieto, Palermo, Pescocostanzo, Pisa, Pompei, Pozzuoli,
Reggio Calabria, Roma, San Polo (Chieti), Sanremo, Siena, Sorrento, Tivoli,
Torino, Tratalias, Venezia, Verona. I fotografi e gli stabilimenti fotografici
sono invece i Fratelli Alinari, Michele Amodio, Emilio Anriot, James Anderson,
Luigi Armoni, Alphonse Bernoud, Carlo Bosetti, Giacomo Brogi, Giorgio Conrad, Édouard
Delessert, Giovan Battista Drusa, Fratelli D’Alessandri, Celestino Degoix, Fotografia
Artistica Pasquale e Achille Esposito, Atelier Fratoddi, Anton Hautmann, Léon Jouvin,
Ernest Lamy, Filippo Lais, Henri Le Lieure, Paolo Lombardi, Robert Macpherson, Carlo
Naya, Alfred Noack, Antonio Fortunato Perini, Carlo Ponti, Pietro Poppi, Robert
e Julius Rive, Giorgio Sommer, Fratelli Tagliarini, Pio Tedeschi, Enrico Van Lint.
The
invention of photography has offered mankind wonderful new means of nourishing
the imagination of reality. From Amalfi to Capri, from Bologna to Rome, this
spectacular visual anthology includes some mythical places, along with less
celebrated ones, captured by the camera of some masters of the 19th
century like the Alinari Brothers, Giorgio Sommer and Enrico Van Lint.
Mauro Pagliai, 2018
Pagine: 208
Caratteristiche: ill. col., cart.
Formato: 24x31
ISBN: 978-88-564-0387-9
Collana:
Attraverso la Fotografia, 5
Settori: