Romeo, De Felice e Spadolini “appartenevano, tutti e tre, a quella storiografia che si è soliti chiamare etico-politica e all’area culturale che potremmo definire liberale, ma senza che neppure il liberalismo divenisse una certezza o quanto meno una convinzione consolatoria al riparo da spunti critici. Il loro impegno convergente, dalla cattedra e negli studi, fu sempre quello di combattere i miti, le impostazioni dogmatiche, senza niente concedere alle indulgenze verso l’oleografia e la retorica, fedeli a un sistema che si basava sui fatti, sui documenti, sulle «prove certe» fornite agli archivi, di cui furono assidui frequentatori.” (Dalla introduzione)
Romeo, De Felice e Spadolini “appartenevano, tutti e tre, a quella storiografia che si è soliti chiamare etico-politica e all’area culturale che potremmo definire liberale, ma senza che neppure il liberalismo divenisse una certezza o quanto meno una convinzione consolatoria al riparo da spunti critici. Il loro impegno convergente, dalla cattedra e negli studi, fu sempre quello di combattere i miti, le impostazioni dogmatiche, senza niente concedere alle indulgenze verso l’oleografia e la retorica, fedeli a un sistema che si basava sui fatti, sui documenti, sulle «prove certe» fornite agli archivi, di cui furono assidui frequentatori.” (Dalla introduzione)
Felice Le Monnier, 2002
Pagine: 216
Caratteristiche: br.
Formato: 16,5x24
ISBN: 88-00-84124-4
Collana:
Quaderni della Nuova Antologia, 62
Settori: