
“Gli esponenti dell’‘antirisorgimento’, dai più noti – come Monaldo Leopardi, il principe di Canosa, Antonio Bresciani, l’abate Spotorno – ai tanto meno noti, fecero gemere assiduamente in quegli anni (con l’appoggio più o meno convinto dei governi) i torchi tipografici per dare pubblicità alle loro tesi nell’intento di attuare una «strategica delle contromine» (Canosa) ai danni dei liberali.
Il problema per Leopardi, Canosa e i loro compagni era quello di apprendere i metodi per la creazione del consenso dagli avversari liberali, inventori di quella ‘propaganda’ che appariva ai reazionari una poderosa e temibile macchina da guerra, la quale seduceva gli animi e fomentava le funeste passioni politiche con la pagina stampata.” (Dalla prefazione)
“Gli esponenti dell’‘antirisorgimento’, dai più noti – come Monaldo Leopardi, il principe di Canosa, Antonio Bresciani, l’abate Spotorno – ai tanto meno noti, fecero gemere assiduamente in quegli anni (con l’appoggio più o meno convinto dei governi) i torchi tipografici per dare pubblicità alle loro tesi nell’intento di attuare una «strategica delle contromine» (Canosa) ai danni dei liberali.
Il problema per Leopardi, Canosa e i loro compagni era quello di apprendere i metodi per la creazione del consenso dagli avversari liberali, inventori di quella ‘propaganda’ che appariva ai reazionari una poderosa e temibile macchina da guerra, la quale seduceva gli animi e fomentava le funeste passioni politiche con la pagina stampata.” (Dalla prefazione)
Felice Le Monnier, 1997
Pagine: 160
Caratteristiche: br.
Formato: 16,5x24
ISBN: 88-00-84103-1
Collana:
Quaderni della Nuova Antologia, 56
Settori: