
Dal 1848, quando il giovane Pasquale Villari sulla via dell’esilio scelse Firenze come città d’adozione, la sua influenza sull’ambiente politico e intellettuale toscano ebbe un crescendo, soprattutto sugli ambienti della Destra toscana e nell’ambito degli studi e delle ricerche sulla realtà sociale e politica di quelle che diverranno le ex province borboniche. Egli divenne il massimo interprete dell’assunzione della questione meridionale a grande questione nazionale. Questa nuova consapevolezza meridionalistica veniva fatta propria in primis da Ricasoli e Peruzzi e la legislazione dell’ottobre 1861 ne fu la conseguenza. Nel primo decennio unitario proseguì il dibattito politico-parlamentare, ma furono anche coltivati indirizzi di ricerca sul tema, soprattutto in Toscana.
Da questo studio, svolto sui carteggi di Pasquale Villari conservati presso la Biblioteca Apostolica Vaticana e in altri archivi pubblici e privati, emerge chiara la diffusione nella cultura toscana di una crescente sensibilità nei confronti del Mezzogiorno che porterà, alla svolta del nuovo secolo, alla nascita dell’Associazione nazionale per gli interessi del Mezzogiorno (1910), della quale Leopoldo Franchetti fu il primo presidente e lo stesso Villari presidente onorario; ed ancor prima, alla nascita de l’Associazione fiorentina per la Scuola Popolare nel Mezzogiorno. Sono gli anni in cui la marchesa Luisa Alfieri di Sostegno, erede di Carlo, fondatore della Scuola di scienze sociali, finanziò l’importante ricerca svolta da Taruffi, De Nobili e Lori su La questione agraria e l’emigrazione in Calabria, pubblicata nel 1908 e prefata dallo stesso Villari. All’epoca dell’inchiesta, Villari insegnava al “Cesare Alfieri” e diresse la missione in Calabria.
Dai carteggi qui raccolti emerge, dunque, lo spaccato di un mondo politico ed intellettuale toscano consapevole della prima e più rilevante fra le questioni irrisolte dell’unità nazionale: la questione meridionale.
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Dal 1848, quando il giovane Pasquale Villari sulla via dell’esilio scelse Firenze come città d’adozione, la sua influenza sull’ambiente politico e intellettuale toscano ebbe un crescendo, soprattutto sugli ambienti della Destra toscana e nell’ambito degli studi e delle ricerche sulla realtà sociale e politica di quelle che diverranno le ex province borboniche. Egli divenne il massimo interprete dell’assunzione della questione meridionale a grande questione nazionale. Questa nuova consapevolezza meridionalistica veniva fatta propria in primis da Ricasoli e Peruzzi e la legislazione dell’ottobre 1861 ne fu la conseguenza. Nel primo decennio unitario proseguì il dibattito politico-parlamentare, ma furono anche coltivati indirizzi di ricerca sul tema, soprattutto in Toscana.
Da questo studio, svolto sui carteggi di Pasquale Villari conservati presso la Biblioteca Apostolica Vaticana e in altri archivi pubblici e privati, emerge chiara la diffusione nella cultura toscana di una crescente sensibilità nei confronti del Mezzogiorno che porterà, alla svolta del nuovo secolo, alla nascita dell’Associazione nazionale per gli interessi del Mezzogiorno (1910), della quale Leopoldo Franchetti fu il primo presidente e lo stesso Villari presidente onorario; ed ancor prima, alla nascita de l’Associazione fiorentina per la Scuola Popolare nel Mezzogiorno. Sono gli anni in cui la marchesa Luisa Alfieri di Sostegno, erede di Carlo, fondatore della Scuola di scienze sociali, finanziò l’importante ricerca svolta da Taruffi, De Nobili e Lori su La questione agraria e l’emigrazione in Calabria, pubblicata nel 1908 e prefata dallo stesso Villari. All’epoca dell’inchiesta, Villari insegnava al “Cesare Alfieri” e diresse la missione in Calabria.
Dai carteggi qui raccolti emerge, dunque, lo spaccato di un mondo politico ed intellettuale toscano consapevole della prima e più rilevante fra le questioni irrisolte dell’unità nazionale: la questione meridionale.
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Polistampa, 2014
Pagine: 208
Caratteristiche: br.
Formato: 17x24
ISBN: 978-88-596-1391-6
Collana:
Centro Studi sulla Civiltà toscana fra ’800 e ’900 | Fondazione Spadolini Nuova Antologia, 69
Settori:
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