Leggende, racconti brevi, fiabe e aneddoti: in una parola “novellette”, briciole preziose di una forma di conoscenza antica come il mondo. Sono storie appartenenti alla tradizione orale che hanno percorso le civiltà nel tempo e nello spazio fino ad arrivare a noi per parlarci di uomini e donne, bambini e animali, angeli e diavoli, re e soldati.
Lapucci ha raccolto questo materiale eterogeneo in un prezioso scrigno di espedienti e casi, situazioni, detti legati a vicende, esempi che, nella forma di una breve narrazione e con infinite varianti, costituiscono un patrimonio culturale comune. Un insieme collegato e coerente, corrispondente alla visione del mondo che ebbero non tanto i sapienti e i filosofi, quanto gli analfabeti, gli umili, le persone comuni dotate spesso di grande intelligenza: una visione concreta e legata al reale, che ha bilanciato nei secoli quella “alta” e ufficiale. Un po’ come le immagini semplici e approssimative dipinte nelle navate delle chiese, nei chiostri dei conventi, sui muri dei loggiati dei cimiteri, attraverso cui i fedeli conoscevano le figure, gli eventi, i misteri delle Scritture, e che erano dette appunto “Bibbia dei poveri”.
Leggende, racconti brevi, fiabe e aneddoti: in una parola “novellette”, briciole preziose di una forma di conoscenza antica come il mondo. Sono storie appartenenti alla tradizione orale che hanno percorso le civiltà nel tempo e nello spazio fino ad arrivare a noi per parlarci di uomini e donne, bambini e animali, angeli e diavoli, re e soldati.
Lapucci ha raccolto questo materiale eterogeneo in un prezioso scrigno di espedienti e casi, situazioni, detti legati a vicende, esempi che, nella forma di una breve narrazione e con infinite varianti, costituiscono un patrimonio culturale comune. Un insieme collegato e coerente, corrispondente alla visione del mondo che ebbero non tanto i sapienti e i filosofi, quanto gli analfabeti, gli umili, le persone comuni dotate spesso di grande intelligenza: una visione concreta e legata al reale, che ha bilanciato nei secoli quella “alta” e ufficiale. Un po’ come le immagini semplici e approssimative dipinte nelle navate delle chiese, nei chiostri dei conventi, sui muri dei loggiati dei cimiteri, attraverso cui i fedeli conoscevano le figure, gli eventi, i misteri delle Scritture, e che erano dette appunto “Bibbia dei poveri”.
Sarnus, 2013
Pagine: 368
Caratteristiche: ill. b/n, br.
Formato: 17x24
ISBN: 978-88-563-0146-5
Collana:
Il Segnalibro, 42
Settori: