Catalogo dell’omonima mostra allestita tra l’aprile e il giugno del 2013, la pubblicazione è dedicata al lotto della collezione G. Colombo che il Museo Archeologico Nazionale di Firenze ha acquistato nel 2012, accanto a un’ampia selezione dei materiali rimasti di proprietà privata. Formatasi in Italia Meridionale tra la fine dell’Ottocento e i primi del Novecento a opera di Carlo Colombo e di suo figlio Giovanni Battista, costruttori dei primi tratti della linea ferroviaria “Jonica” calabro-lucana, l’importante raccolta è costituita da bellissimi vasi (apuli, dauni, peucezi), statuette di terracotta, bronzi e altri oggetti in oro, piombo, alabastro e vetro, provenienti in prevalenza da tombe e santuari del versante ionico della Magna Grecia e da contesti databili principalmente al IV secolo a.C. Di tale ambito geografico-culturale e di tale arco cronologico, la collezione Colombo offre un vasto e rappresentativo panorama che documenta diversi aspetti della cultura materiale italiota, da quelli più comuni e di massa alle produzioni più elaborate e impegnative, destinate ai committenti italici (indigeni) che evidentemente molto le apprezzarono, fino a riempirne le loro case e soprattutto i loro sepolcri. Notevole il repertorio iconografico dei vasi esposti, che oltre alle molte scene dionisiache e di corteggiamento, di inseguimenti amorosi, di preparazione alle nozze e di divinità propiziatrici, include anche alcune rarità come Atena che suona l’aulos, il doppio “flauto” da lei stessa inventato, o il dio Pan che danza sulle sue zampe caprine.
Testi di Barbara Arbeid, Giuseppe Colombo, Mario Iozzo, Andrea Pessina, Arianna Vernillo. Fotografie di Fernando Guerrini.
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Catalogo dell’omonima mostra allestita tra l’aprile e il giugno del 2013, la pubblicazione è dedicata al lotto della collezione G. Colombo che il Museo Archeologico Nazionale di Firenze ha acquistato nel 2012, accanto a un’ampia selezione dei materiali rimasti di proprietà privata. Formatasi in Italia Meridionale tra la fine dell’Ottocento e i primi del Novecento a opera di Carlo Colombo e di suo figlio Giovanni Battista, costruttori dei primi tratti della linea ferroviaria “Jonica” calabro-lucana, l’importante raccolta è costituita da bellissimi vasi (apuli, dauni, peucezi), statuette di terracotta, bronzi e altri oggetti in oro, piombo, alabastro e vetro, provenienti in prevalenza da tombe e santuari del versante ionico della Magna Grecia e da contesti databili principalmente al IV secolo a.C. Di tale ambito geografico-culturale e di tale arco cronologico, la collezione Colombo offre un vasto e rappresentativo panorama che documenta diversi aspetti della cultura materiale italiota, da quelli più comuni e di massa alle produzioni più elaborate e impegnative, destinate ai committenti italici (indigeni) che evidentemente molto le apprezzarono, fino a riempirne le loro case e soprattutto i loro sepolcri. Notevole il repertorio iconografico dei vasi esposti, che oltre alle molte scene dionisiache e di corteggiamento, di inseguimenti amorosi, di preparazione alle nozze e di divinità propiziatrici, include anche alcune rarità come Atena che suona l’aulos, il doppio “flauto” da lei stessa inventato, o il dio Pan che danza sulle sue zampe caprine.
Testi di Barbara Arbeid, Giuseppe Colombo, Mario Iozzo, Andrea Pessina, Arianna Vernillo. Fotografie di Fernando Guerrini.
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Polistampa, 2013
A cura di:
Pagine: 96
Caratteristiche: ill. col., br.
Formato: 21,5x23,5
ISBN: 978-88-596-1249-0
Settore: