Le nebbie saline foderano
i porti, quei villaggi di pescatori
che Wood visitò e dipinse:
uomini che fanno la lotta dopo che s’è fatto buio;il mare bianco, e gli zingari
che s’accapigliano per un cavallo;
file di case come onde
che annegano nella loro solitudine.
«L’aria che respiriamo, il ghiaccio su cui danziamo, la danza stessa con i suoi gesti stupendamente superflui ma necessari – queste analogie sono incarnate nella poesia. Le mie poesie tendono ad essere sulla storia, sull’arte, sull’amore e sulla fragilità in genere, perfino in certa misura sulla politica della fragilità. Ho però sempre voluto il suono della strada accanto a me. Invecchiando (avrò presto sessant’anni) è naturale che la mia stessa mente cominci a rivolgersi al metafisico e al trascendentale, ma so che una parte di me resisterà sempre a tali ascensioni» (George Szirtes)
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Le nebbie saline foderano
i porti, quei villaggi di pescatori
che Wood visitò e dipinse:
uomini che fanno la lotta dopo che s’è fatto buio;il mare bianco, e gli zingari
che s’accapigliano per un cavallo;
file di case come onde
che annegano nella loro solitudine.
«L’aria che respiriamo, il ghiaccio su cui danziamo, la danza stessa con i suoi gesti stupendamente superflui ma necessari – queste analogie sono incarnate nella poesia. Le mie poesie tendono ad essere sulla storia, sull’arte, sull’amore e sulla fragilità in genere, perfino in certa misura sulla politica della fragilità. Ho però sempre voluto il suono della strada accanto a me. Invecchiando (avrò presto sessant’anni) è naturale che la mia stessa mente cominci a rivolgersi al metafisico e al trascendentale, ma so che una parte di me resisterà sempre a tali ascensioni» (George Szirtes)
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Mauro Pagliai, 2011
A cura di:
Pagine: 152
Caratteristiche: br.
Formato: 12x17
ISBN: 978-88-564-0131-8
Collana:
Biblioteca del Caffè | La Fiamma e il Cristallo, 26
Settore: