La Campolmi, restituita a nuova vita dopo un lungo e laborioso restauro, ha riaperto i suoi grandi spazi alla città: la vecchia fabbrica ottocentesca, nel cuore del centro storico di Prato, a ridosso delle mura medievali, ha ripreso la sua attività. A pochi anni dall’apertura in quei luoghi del Museo del Tessuto, una delle più prestigiose istituzioni internazionali dedicate all’arte e alla produzione tessile, il comune ha inaugurato la Biblioteca - Istituto Culturale e di Documentazione «Alessandro Lazzerini», compiendo un grande investimento economico e culturale, oltre che architettonico. Cultura materiale (la produzione, il tessuto) e sapere (la conoscenza, la biblioteca) riannodano i fili di un antico legame, si mescolano in una nuova trama di esperienze e di valori, ricompongono una loro circolarità, ricreano un’identità che rimette in gioco tutte le componenti della città e del territorio.
Dopo le presentazioni del sindaco di Prato, Roberto Cenni, del presidente della Circoscrizione Prato Centro, Massimo Taiti, del presidente della Fondazione Cassa Risparmio di Prato, Ferdinando Albini, e del presidente della Fondazione Museo del Tessuto, Andrea Cavicchi, introducono l’opera i saggi di Massimo De Santis (Da fabbrica a centro culturale), Fabrizio Cecconi (La fabbrica Campolmi e la rinascita di un quartiere), Filippo Guarini (Il Museo del tessuto), Franco Neri (Tempi della città, tempi della cultura nel progetto della nuova biblioteca). Seguono il progetto di recupero della fabbrica e riqualificazione del quartiere, le origini dell’opificio industriale, il rilievo architettonico e il consolidamento strutturale, sono infine descritte le diverse caratteristiche dei progetti relativi al Museo e alla Biblioteca: dal restauro architettonico agli specifici adeguamenti funzionali, fino alle recenti installazioni d’arte contemporanea.
Oltre a molte belle immagini, storiche e attuali, impreziosiscono l’opera una puntuale bibliografia e una rassegna critica.
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La Campolmi, restituita a nuova vita dopo un lungo e laborioso restauro, ha riaperto i suoi grandi spazi alla città: la vecchia fabbrica ottocentesca, nel cuore del centro storico di Prato, a ridosso delle mura medievali, ha ripreso la sua attività. A pochi anni dall’apertura in quei luoghi del Museo del Tessuto, una delle più prestigiose istituzioni internazionali dedicate all’arte e alla produzione tessile, il comune ha inaugurato la Biblioteca - Istituto Culturale e di Documentazione «Alessandro Lazzerini», compiendo un grande investimento economico e culturale, oltre che architettonico. Cultura materiale (la produzione, il tessuto) e sapere (la conoscenza, la biblioteca) riannodano i fili di un antico legame, si mescolano in una nuova trama di esperienze e di valori, ricompongono una loro circolarità, ricreano un’identità che rimette in gioco tutte le componenti della città e del territorio.
Dopo le presentazioni del sindaco di Prato, Roberto Cenni, del presidente della Circoscrizione Prato Centro, Massimo Taiti, del presidente della Fondazione Cassa Risparmio di Prato, Ferdinando Albini, e del presidente della Fondazione Museo del Tessuto, Andrea Cavicchi, introducono l’opera i saggi di Massimo De Santis (Da fabbrica a centro culturale), Fabrizio Cecconi (La fabbrica Campolmi e la rinascita di un quartiere), Filippo Guarini (Il Museo del tessuto), Franco Neri (Tempi della città, tempi della cultura nel progetto della nuova biblioteca). Seguono il progetto di recupero della fabbrica e riqualificazione del quartiere, le origini dell’opificio industriale, il rilievo architettonico e il consolidamento strutturale, sono infine descritte le diverse caratteristiche dei progetti relativi al Museo e alla Biblioteca: dal restauro architettonico agli specifici adeguamenti funzionali, fino alle recenti installazioni d’arte contemporanea.
Oltre a molte belle immagini, storiche e attuali, impreziosiscono l’opera una puntuale bibliografia e una rassegna critica.
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Polistampa, 2010
Pagine: 294
Caratteristiche: ill. col., br.
Formato: 21,5x28
ISBN: 978-88-596-0876-9
Settori: