
Il Maestro del Bigallo è considerato uno dei capostipiti dell’arte fiorentina. Egli ha espresso il livello artistico medio nella Firenze della prima metà del Duecento e ha contribuito in maniera decisiva all’affermazione di quel linguaggio spigliato e accattivante, di moderata accentuazione plastica, caratterizzato da colori vivaci e luminosi. In questo volume l’autore analizza le opere del maestro esposte agli Uffizi, in particolar modo la recente acquisizione Madonna col Bambino e due angeli, appartenuta fra Otto e Novecento al grande antiquario Stefano Bardini (1836-1922). Si tratta certamente dell’opera giunta fino a noi nelle migliori condizioni di conservazione fra i dipinti attribuibili all’ignoto maestro e pertanto offre l’opportunità di studiarne al meglio i caratteri stilistici. “La vena creativa del Maestro del Bigallo e la capacità di aggiornarsi agli sviluppi della pittura contemporanea ― spiega l’autore ― furono certamente superiori a quanto si ritiene di solito. Egli fu a capo della bottega più organizzata di Firenze in quel periodo e, in ogni caso, l’individualità della sua fisionomia stilistica è fuori discussione”.
Presentazione di Cristina Acidini, introduzione di Antonio Natali.
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Il Maestro del Bigallo è considerato uno dei capostipiti dell’arte fiorentina. Egli ha espresso il livello artistico medio nella Firenze della prima metà del Duecento e ha contribuito in maniera decisiva all’affermazione di quel linguaggio spigliato e accattivante, di moderata accentuazione plastica, caratterizzato da colori vivaci e luminosi. In questo volume l’autore analizza le opere del maestro esposte agli Uffizi, in particolar modo la recente acquisizione Madonna col Bambino e due angeli, appartenuta fra Otto e Novecento al grande antiquario Stefano Bardini (1836-1922). Si tratta certamente dell’opera giunta fino a noi nelle migliori condizioni di conservazione fra i dipinti attribuibili all’ignoto maestro e pertanto offre l’opportunità di studiarne al meglio i caratteri stilistici. “La vena creativa del Maestro del Bigallo e la capacità di aggiornarsi agli sviluppi della pittura contemporanea ― spiega l’autore ― furono certamente superiori a quanto si ritiene di solito. Egli fu a capo della bottega più organizzata di Firenze in quel periodo e, in ogni caso, l’individualità della sua fisionomia stilistica è fuori discussione”.
Presentazione di Cristina Acidini, introduzione di Antonio Natali.
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Polistampa, 2007
Pagine: 80
Caratteristiche: ill. col., cart.
Formato: 12x17
ISBN: 978-88-596-0226-2
Collana:
I grani | Collana di saggi di storia dell’arte, 3
Settore: