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Scomunicati, blasfemi, irriverenti, nemici dei luoghi comuni. Sono gli uomini e le donne che non si lasciano sedurre dalle sirene della comunicazione, che si pongono domande e cercano, curiosi, cosa c’è al di là di slogan ben costruiti

Scomunicati, blasfemi, irriverenti, nemici dei luoghi comuni. Sono gli uomini e le donne che non si lasciano sedurre dalle sirene della comunicazione, che si pongono domande e cercano, curiosi, cosa c’è al di là di slogan ben costruiti e storie confezionate ad arte per farli capitolare. Ci vuole un pizzico di follia per cercare di scardinare i meccanismi del Grande Fratello. Antonio Comerci ci ha provato e ci è riuscito. Forte della sua trentennale esperienza nel mondo della comunicazione (è responsabile della comunicazione di Unicoop Firenze e direttore del mensile l’Informatore), Comerci ha da poco dato alle stampe S-comunicati per la collana Passaparola di Polistampa. Il libro, che sarà presentato oggi alle 18 alla libreria Feltrinelli International di Firenze dal giornalista Alberto Severi, il professor Carlo Sorrentino, l’attore Bruno Santini e Turiddo Campaini, presidente di Unicoop Firenze, è una raccolta di storie. Non un saggio o un manuale per aspiranti giornalisti, ma un percorso nei meccanismi e nei segreti del mondo della comunicazione. «Mi piaceva che fosse come un diario di viaggio tra i messaggi, i comunicati, gli articoli, le pagine on line che popolano le nostre giornate - spiega l’autore -. Ci ho messo dentro l’esperienza di trent’anni, il contatto costante con i lettori (mi arrivano circa 1.200 lettere all’anno), gli studi e le ricerche che ho fatto». Il risultato è un libro piacevole, divertente, ironico, pieno di spunti e suggerimenti, con una bibliografia e un glossario. «Volevo che fosse facilmente fruibile per aiutare il lettore a decifrare i messaggi che sono sotto gli occhi di tutti e sui quali spesso non ci interroghiamo a sufficienza» racconta. Il testo offre le chiavi di lettura per intercettare le trappole di una pubblicità che ci spinge a coltivare desideri di cui ignoravamo l’esistenza e per ridimensionare l’attitudine ansiogena di certa informazione. Sono strumenti preziosi, che squarciano veli e ci aiutano ad essere più liberi. «È un testo semplice dedicato a chi vuole capire qualcosa di più sulla comunicazione. Ciascuno può trovare spunti per approfondire». La storia del riccio matto, che chiude il libro, è un invito alla follia, un appello a pensare con il proprio cervello. «Avverto un’insana tendenza al pensiero unico e invece ci sarebbe tanto bisogno di essere più laici e spregiudicati». Non c’è più speranza, dunque? «Finché c’è pluralismo c’è spazio anche per i ricci matti». E per chi cerca, indomito, cosa c’è sotto la superficie.
Data recensione: 04/12/2007
Testata Giornalistica: L’Unità
Autore: Silvia Gigli