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Il volume raccoglie i testi di tre serie di conferenze organizzate da Gino Tellini e tenutesi presso la sede della Fondazione Biblioteche...

Il volume raccoglie i testi di tre serie di conferenze organizzate da Gino Tellini e tenutesi presso la sede della Fondazione Biblioteche della Cassa di Risparmio di Firenze tra l’autunno 2023 e l’autunno 2024. «Da queste Conferenze», come bene sintetizza in apertura la Presentazione di Aureliano Benedetti, Presidente della Fondazione, «è possibile rilevare la poliedrica rappresentazione di alcuni aspetti della nostra letteratura, con particolare omaggio al genere femminile sia come Autrici che come personaggi letterari» (p. 5). La prima serie, svoltasi tra l’8 novembre e il 13 dicembre 2023, reca per titolo Luci e ombre della modernità. Questa sezione è composta da sei interventi: Letteratura e scienza, di Luigi Dei; Aspetti della poesia femminile contemporanea, di Anna Nozzoli; Letteratura dell’espatrio: toscani migranti, di Gino Tellini; Riflessioni sull’intelligenza artificiale, di Gino Ruozzi; Letteratura e mercato del libro: dalla prima edizione al tascabile, di Laura Desideri; e infine Forme attuali del romanzo, di Riccardo Lestini.
La seconda serie, intitolata Galleria femminile toscana, si è svolta tra il 28 febbraio e il 17 aprile 2024. Questa seconda sezione è composta da cinque interventi: Contessa Lara, di Gino Tellini; Maria Freschi Borgese e Giselda Fojanesi. «Anime Scompagnate»: Giselda, Rapisardi e Verga, di Cristina Nesi; Anna Banti, di Anna Nozzoli; Margherita Guidacci: poesia dell’austerità, di Paolo Valesio; e infine Oriana Fallaci, di Enio Bruschi. In appendice al terzo saggio sono riprodotte in facsimile le pagine di Anime scompagnate: Rapisardi e la Giselda, di Maria Borgese, apparse nel 1937 in tre puntate della «Nuova Antologia».
La terza serie, dal titolo Personaggi letterari: violenza di genere e autodeterminazione femminile, si è svolta dal 23 ottobre al 27 novembre 2024. Quest’ultima sezione si compone di sei saggi: Griselda (Giovanni Boccaccio, «Decameron», X, 10), di Giulia Tellini; Angelica (Ludovico Ariosto, «Orlando Furioso»), di Nicoletta Marcelli; Mirandolina (Carlo Goldoni, «La locandiera»), di Paola Luciani; Maria (Paola Drigo, «Maria Zef»), di Rossana Melis; Maria (Aldo Palazzeschi, «Interrogatorio della Contessa Maria»), di Anna Nozzoli; Francesca Spada (Ermanno Rea, «Mistero napoletano»), di Cristina Nesi.
Il volume si caratterizza, come suggerisce il titolo Riflessioni in Biblioteca, come stimolo e invito a una riflessione che intende coinvolgere direttamente il lettore. Si percepisce l’intenzione d’intavolare un dialogo su questioni attuali e sulle quali la discussione, anche accademica, è in fieri. Non mancano gli spunti più propriamente critici, ma prevale l’ariosità di un testo leggero grazie al ridotto apparato di note e alla varietà degli argomenti trattati.
La prima sezione (Luci e ombre della modernità) è la più eterogenea. Il filo rosso che lega i saggi, diversamente dalle successive due sezioni in cui il fulcro tematico ruota intorno al genere femminile in letteratura, è l’indagine sulla modernità per evidenziarne elementi positivi e negativi, luci e ombre. Argomento vastissimo che tocca punti cruciali del dibattito culturale. L’analisi di vari aspetti letterari, siano essi il legame con la scienza o con la società, non è mai declinata come astrazione metaletteraria fine a sé stessa. Presupposto determinante è che la buona letteratura non è intrattenimento né evasione, ma fonte di conoscenza. Luigi Dei, riprendendo una metafora di Ludovico Ristori, sostiene che la letteratura e la scienza sono due pianeti orbitanti attorno al sole della conoscenza e della cultura, «talora allontanandosi, talaltra avvicinandosi » (L. Dei, Letteratura e scienza, p. 35). Nella comparazione tra queste discipline, il valore della letteratura, oggi spesso sottostimato a favore di altri campi del sapere, è qui invece ribadito con forza. Un esempio di ciò è fornito dalla suggestiva lettura del celebre canto IX dell’Orlando furioso, in cui il paladino Orlando sconfigge i nemici armati d’archibugio, per poi gettare «l’abominoso ordigno» negli abissi marini. Ma Ariosto sa benissimo che l’archibugio è destinato a ritornare: il monito ironico dell’autore, sostiene a ragione Ruozzi, vale anche per noi moderni. Se non c’è modo di arrestare l’avvento dell’intelligenza artificiale, la letteratura ci ricorda che essa è uno strumento e «la responsabilità è sempre nelle mani dell’uomo e nella sua volontà di fare il male» (G. Ruozzi, Riflessioni sull’intelligenza artificiale, p. 72). Altro argomento di attualità affrontato è il rapporto tra migrazione e letteratura. Nel suo saggio, Gino Tellini fornisce con chiarezza un inquadramento generale del fenomeno, seguito da indispensabili affondi sui testi poetici di italiani emigrati non canonizzati, come Giuseppe Bertelli e Carlo Coccioli. Un’analisi attenta alla società attraverso la letteratura è compiuta anche da Desideri e Lestini. Prendendo in esame rispettivamente l’evoluzione del formato tascabile nel mercato librario e l’evoluzione del genere romanzo dagli anni Ottanta ad oggi, gli autori si interrogano sulla forma del libro e sui suoi contenuti, indagando ciò che la loro evoluzione ci dice sui rapidi mutamenti del presente.
Con la seconda parte (Galleria femminile toscana) si entra nel tema centrale del volume (argomento già anticipato, almeno in parte, dal saggio Aspetti della poesia femminile contemporanea). Questa sezione esplora alcune figure femminili rilevanti per la storia della letteratura italiana. Oltre ai nomi di Anna Banti, Margherita Guidacci e Oriana Fallaci, scrittrici giustamente celebri, compaiono figure relativamente meno note o ingiustamente dimenticate, come Contessa Lara, Maria Freschi Borgese e Giselda Fojanesi. È evidente l’oculatezza nel tracciare delle biografie che, confrontandosi apertamente con il pregiudizio sofferto dalle donne nella storia della letteratura, non scadano mai nel biografismo. Emblematico della sezione è il ritratto della Contessa Lara; dopo avere ripercorso la tragica vita della scrittrice, costretta al «calvario della pubblica riprovazione» (G. Tellini, Contessa Lara, p. 113) a causa di un ingiusto scandalo, Gino Tellini ne commenta alcune poesie senza pregiudizi moralistici. Alla critica precedentemente ossessionata dalla reputazione della Contessa come femme fatale, Tellini oppone un’analisi puntuale dei testi per riabilitare la legittimità non solo artistica ma anche umana della poetessa.
Nella terza e ultima sezione del volume (Personaggi letterari: violenza di genere e autodeterminazione femminile) il focus si sposta dalle autrici ai personaggi d’immaginazione (esclusa Francesca Spada del romanzo Mistero napoletano di Ermanno Rea, che è anche personaggio storico). Nella panoramica tracciata dai saggi, le figure analizzate spaziano per quasi tutto l’arco cronologico della letteratura italiana, dal XIV al XX secolo, e testimoniano il pensiero dominante del loro tempo e spesso anche del nostro, sfidandone le convenzioni. Nei primi tre interventi (Griselda, Angelica e Mirandolina) sono in scena tre celebri quanto emblematiche protagoniste. Notevole è la lettura dell’ultima novella del Decameron. Attraverso il confronto con altre figure femminili presenti nell’opera, in particolare Bartolomea, Giletta, Ghismonda e Filippa, Giulia Tellini ribalta la tradizionale lettura di Griselda: non più vista come esemplare eroina del sacrificio e della passiva sottomissione domestica, bensì come autentica parodia del modello femminile caro a Boccaccio. Anche l’Angelica di Ariosto, riletta da Nicoletta Marcelli, rivela la forza della sua autonomia di libera donna amante, che scegliendo l’umile fante Medoro fa impazzire lo spavaldo supereroe Orlando. Lo stesso si può dire della Mirandolina goldoniana. Immersa in un mondo dominato da uomini che vorrebbero conquistarla, comprandola con doni o con pretese di protezione (tema quantomai attuale), la protagonista della Locandiera dà prova della propria energica scelta di libertà. Gli altri tre interventi si misurano con due dolenti e tragiche vittime della violenza patriarcale (in Maria Zef, il sorprendente e tragico romanzo di Paola Drigo, uscito nel 1936, riletto da Rossana Melis, e in Mistero napoletano del 1995, di Ermanno Rea, indagato da Cristina Nesi, con il sacrificio di Francesca Spada, la giornalista della redazione a Napoli dell’«Unità», finita suicida per l’emarginazione sofferta nell’ambiente di lavoro). Da queste due vittime, si distingue la Maria di Aldo Palazzeschi, considerata da Anna Nozzoli nel romanzo postumo Interrogatorio della Contessa Maria, un’eroina ironica e paradossale, stupendamente padrona di sé, irresistibile campionessa della gioia di vivere.
Data recensione: 01/07/2025
Testata Giornalistica: Nuova Antologia
Autore: Lorenzo Romani