Alle 17, al Mic di Faenza, la conservatrice del museo, Valentina Mazzotti e Oliva Rucellai, capo cconservatrice del museo Ginori...
Alle 17, al Mic di Faenza, la conservatrice del museo, Valentina
Mazzotti e Oliva Rucellai, capo cconservatrice del museo Ginori, presentano il volume
‘La maiolica a Milano nel Settecento’ di Raffaella Ausenda, edito da Polistampa
(2025). Si tratta di un volume di 416 pagine, con oltre 500 immagini a colori, offre
oggi la ricognizione estesa ed analitica di una stagione cruciale per la produzione
ceramica italiana: è ‘La maiolica a Milano nel Settecento’, opera realizzata dalla
studiosa Raffaella Ausenda per l’editrice fiorentina Polistampa e destinata a qualificarsi
come un punto fermo negli studi del settore. Tra le arti predilette nel decorare
la vita quotidiana della Milano illuminista vi era la nuova “maiolica fina”, di
alta qualità materica e formale, il cui aspetto sfidava la porcellana. Nel 1745,
sull’onda economica favorevole dell’impero austriaco, Felice Clerici fonda la prima
manifattura moderna di maiolica fina della città. Adotterà modelli artistici innovativi
elaborando forme e decori europei e orientali,e riscuoterà grande successo. Il suo
miglior pittore, Pasquale Rubati, si renderà indipendente una decina d’anni dopo
producendo con fortuna degli oggetti di particolare ricercatezza. Per un breve periodo,
negli anni Settanta, sarà attiva anche una terza azienda: la “Fabbrica di Santa
Cristina”.A partire da un’indagine approfondita sull’imponente collezione privata
Mip, Raffaella Ausenda ripercorre la storia produttiva delle tre industrie.
Data recensione: 23/05/2025
Testata Giornalistica: Il Resto del Carlino
Autore: ––