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Tre sedi espositive per Alto/Basso, itinerario artistico che coinvolge spazi diversi del comune di Sesto Fiorentino: il Centro...

L’ultimo ‘tedesco romano’, che vide nell’Italia l’utopia dell’arcadia felice e del ritorno all’età dell’oro. Al via la tredicesima edizione della rassegna Alto/Basso in tre diverse sedi espositive a Sesto

Tre sedi espositive per Alto/Basso, itinerario artistico che coinvolge spazi diversi del comune di Sesto Fiorentino: il Centro Antonio Berti, La Soffitta Spazio delle Arti e il Rifugio Gualdo. “Sogni d’ArcadiaArcadia. Sigmund Lipinsky e gli ultimi tedeschi-romani”,a cura di Emanuele Bardazzi, è la tredicesima edizione del progetto e vede al centro della scena l’artista tedesco Sigmund Lipinsky, nato nel 1873, di cui sono esposte più di cento opere tra dipinti, disegni e incisioni. Si tratta della mostra più completa finora realizzata in Italia e all’estero che offre una panoramica esaustiva della sua produzione realizzata a Roma dove decise di rimanere per tutta la vita dopo aver vinto il gran premio di stato bandito dal governo prussiano. Lipinsky, dunque, può essere considerato a buon diritto l’ultimo tedesco-romano, non dal punto di vista qualitativo, ma cronologico. La prima generazione dei cosiddetti Deutsche-Römer, rappresentata soprattutto da Arnold Böcklin, Anselm Feuerbach, Hans von Marées e Adolf von Hildebrand, aveva maturato quel legame romantico con l’Italia stabilito da Goethe in poi attraverso i viaggiatori tedeschi del Grand Tour e i pittori Nazareni. Nel 1988, quindi quasi quarant’anni fa, una grande mostra realizzata a Monaco di Baviera e poco dopo a Roma aveva approfondito il tema,ma tralasciando la generazione successiva che annoverava altri grandi artisti a partire da Max Klinger. L’obiettivo obiettivo dichiarato della manifestazione organizzata sul territorio sestese, dunque, è ambizioso: quello di colmare la lacuna affiancando a Sigmund Lipinsky una ricca selezione di artisti di area mitteleuropea a lui contemporanei accomunati dall’amore per il nostro paese dove trascorsero periodi più o meno lunghi, anche se non lo scelsero come seconda patria. Nelle tre sedi sono esposte opere che si rifanno a diversi ‘linguaggi’: il Centro Espositivo Antonio Berti è così interamente dedicato a Lipinsky con dipinti e i disegni assolutamente inediti ed esposti oggi per la prima volta. Alla Soffitta, sempre di Lipinsky è raccolta l’opera incisa pressoché completa, inclusa la celebre serie dell’Odissea e i raffinatissimi ex libris. Dialogano con questi lavori grafici le incisioni degli amici più stretti, Max Klinger e soprattutto Otto Greiner. Infine, al Rifugio Gualdo, sono ospitati tutti gli altri artisti: ancora Klinger, Max Roeder, Hermann Hirzel, Albert Welti, Rudolf Jettmar, Sascha Schneider, Marcus Behmer, Hans Thoma, Erich Wolfsfeld, Paul Bürck, Adolf Hiremy-Hirschl ecc. Un catalogo di circa 200 pagine, edito da Polistampa, documenta le 230 opere in mostra, con testi di Emanuele Bardazzi e Giulia Ballerini. Il taglio del nastro della mostra Alto/Basso, che rimarrà aperta fino al prossimo 7 giugno, è fissato alle 10 al Centro Berti in via Bernini, alle 11 alla Soffitta in piazza Rapisardi e alle 12 al Rifugio Gualdo sulla Panoramica dei Colli Alti.
Data recensione: 13/04/2025
Testata Giornalistica: La Nazione
Autore: Sandra Nistri