Margot Marrone, autrice friulana trapiantata in Danimarca, esordisce con Gli alberi muovono il vento - ed. Noripios, un noir sofisticato...
“Gli alberi muovono il vento” (Noripios) è un noir intenso e
magnetico, nato dalla penna dell’autrice friulana trapiantata in Danimarca. Tra
i paesaggi malinconici della Bretagna e le tensioni psicologiche, la trama
avvolge il lettore, sfumando i confini tra realtà e immaginazione con eleganza
e profondità
Margot Marrone, autrice friulana trapiantata in Danimarca, esordisce con Gli
alberi muovono il vento - ed. Noripios, un noir sofisticato, che cattura il
lettore con il suo sapiente intreccio tra atmosfere intime e tensione
psicologica. Questo romanzo non è solo una storia di mistero, ma anche
un’indagine sui confini fragili della memoria e dei legami umani
La trama si sviluppa attorno alla figura di Marguerite, una donna che si è
ritirata in un villaggio della Bretagna, cercando una nuova pace lontana dalle
ombre del passato. L’arrivo di Maya, una vecchia conoscenza, rompe il fragile
equilibrio, portando con sé un carico di ricordi ed emozioni irrisolte.
Tuttavia, non è solo l’amicizia a essere messa alla prova: Maya racconta un
sogno inquietante, che sembra riflettersi nei misteriosi crimini che iniziano a
scuotere la comunità. Marrone gioca abilmente con l’ambiguità, lasciando il
lettore incerto sul confine tra il razionale e il soprannaturale, sull’eventualità
che Maya possa essere una vittima o un innesco degli eventi tragici.
Un noir di atmosfera e tensione emotiva
La forza del romanzo risiede nella sua capacità di intrecciare i paesaggi
malinconici della Bretagna con il tormento interiore della protagonista. La
casa di Marguerite, apparentemente un rifugio sicuro, diventa il teatro di
un’inquietudine crescente, trasformandosi quasi in un personaggio. Il vento,
che dà movimento agli alberi, sembra incarnare una presenza inquietante,
sottolineando la fragilità dei confini tra ciò che è reale e ciò che è
immaginato. L’ autrice esplora con maestria i meandri della psiche umana, tra
rimorsi, paure e l’inevitabile attrazione per ciò che è oscuro.
Un ritmo calibrato e una scrittura raffinata
Uno degli aspetti più apprezzabili è il ritmo narrativo. La scrittrice dosa
sapientemente l’attesa, alternando momenti di apparente calma a improvvisi
picchi di tensione. La scrittura, precisa e ricca di sfumature, cattura le
piccole ma significative emozioni dei personaggi, rendendo l’esperienza di
lettura immersiva. Le descrizioni dettagliate evocano un senso di isolamento e
nostalgia, ma anche di pericolo incombente, che caratterizza il miglior noir.
Il segno di una nuova voce letteraria
L’esordio di Margot Marrone dimostra una notevole maturità stilistica,
affiancata da un’ispirazione che trae forza dalle sue esperienze personali. Il
dialogo tra le radici friulane e l’influenza della cultura nordica traspare in
ogni pagina, regalando al lettore una narrazione autentica e al contempo
universale. La sua capacità di fondere il genere noir con una profonda analisi
dei rapporti umani le conferisce una voce originale nel panorama letterario
contemporaneo.
Con Gli alberi muovono il vento, Margot Marrone non solo
consegna al pubblico un’opera avvincente, ma pone solide basi per una carriera
promettente. Non ci sorprenderebbe se il romanzo trovasse presto spazio anche
sullo schermo, come l’autrice stessa ha auspicato. La scrittrice si dimostra un
talento capace di dare forma a storie che riecheggiano ben oltre l’ultima
pagina, con un tocco che è al contempo elegante e perturbante e attraverso l’esplorazione
delle profondità dell’animo umano crea un’opera, che si insinua nella mente e
vi rimane a lungo.
Il mistero è l’elemento chiave di ogni grande opera d’arte. (Luis Buñuel). E
Margot Marrone ci consegna un noir che avvolge il lettore in un enigma
raffinato, dove ogni ombra cela una nuova emozione da scoprire.
Data recensione: 22/12/2024
Testata Giornalistica: Orticalab
Autore: Rosa Bianco