Impossibile dedicarsi allo studio delle tradizioni popolari della Penisola senza incontrare il nome di Carlo Lapucci. Lo studioso fiorentino...
Impossibile dedicarsi allo studio delle tradizioni popolari della
Penisola senza incontrare il nome di Carlo Lapucci. Lo studioso fiorentino è
infatti autori di una lunga serie di saggi volti al recupero e alla valorizzazione
del patrimonio folklorico toscano e italiano, nonché alla sua interpretazione,
resa sempre più difficoltosa dall’illanguidirsi del legame con la passata civiltà
contadina, perdurata in Italia in certe sue forme almeno fino a 70 anni fa, e
di cui oggi esistono solo relitti isolati. In quest’ottica, il nuovo lavoro di
Lapucci propone una ennesima incursione nell’antico patrimonio orale che un
tempo si alimentava e si arricchiva durante le veglie, i riti familiari, i
momenti di passaggio dei cicli naturali, quando storie e racconti venivano
tramandati e riconfermati dal sigillo della tradizione. Nello specifico, si torna
nella terra natia dell’autore, la Toscana, ripercorsa nel tempo sospeso della
favola e della fiaba, che è poi quello della dimensione infantile, dove l’incanto
del mondo non è ancora infranto dal confronto col Reale. Il risultato è lo
squadernarsi di uno scenario cangiante in cui la potenza dei simboli, delle
grandi e piccole figure della Natura – animali, astri, piante – ancora sono in
grado di rapportarsi direttamente con il lettore, che ritroverà così intatto un
universo che credeva definitivamente perduto. Le storie, suddivise in sezioni
Le donne avvedute, Fole e folette di vecchie e di vecchiette, Le astuzie, Gli
stolti, Il mistero e Le chimere formano così un quadro dove, si badi, la
presenza del Male e della disgrazia non sono arbitariamente ignorati, ma anzi
in una certa misura sempre presenti, e ricondotti alla loro funzione
riequilibratrice dell’esistenza.
Data recensione: 21/09/2024
Testata Giornalistica: Dimensione Cosmica
Autore: Andrea Gualchierotti