La verità è che al Conventino Tolu c’è da sempre. Nel Conventino di via Giano della Bella, Tolu ha la sua officina creativa...
La verità è che al Conventino Tolu c’è da sempre. Nel Conventino
di via Giano della Bella, Tolu ha la sua officina creativa: è un artista “socio
fondatore”, come lo fu Marcello Guasti. E questa sua mostra, per l’appunto intitolata
“Made in Conventino”, è la positiva certificazione che chi si è fatto carico della
valorizzazione del compendio artistico-artigianale in questi anni, ha ben operato.
La mostra ha un piccolo delizioso catalogo (Polistampa) con un sensibile testo di
Lucilla Saccà, docente di Arte Contemporanea nel nostro Ateneo. Nel catalogo e nelle
opere in mostra è riassorbito il lungo appassionato itinerario di Tolu, attento
fin dal suo esordio all’avanguardia: l’esposizione nella mitica galleria “Numero”
di Fiamma Vigo e l’attenzione critica di Lara Vinca Masini ne sono ne sono garanzia
culturale. Così, la linea evolutiva del suo linguaggio, che ha radici nell’astrattismo
si sposta progressivamente verso il concettuale fino alle più recenti ispirazioni
metamorfiche, in cui la geometria diventa protagonista modellandone i temi, quasi
avvicinandola ad una modellistica nobilmente architettonica. Tanto indietro nel
tempo, ricordo una bella mostra a Pienza, nobilitata dalla presenza di Mario Luzi,
in cui Tolu propose una “Scala verso il cielo”, metaforizzazione riproposta oggi,
qui al Conventino, con n’addizione di non poco conto: un sudario appoggiato alla
scale che evoca chiaramente il tema della Deposizione. E così è per la semplice
sua proposta del “Sudario”, consegnata a un ostentato bianco lenzuolo insanguinato.
Poi c’è il tema delle Piazze, bellissime maquette lignee – “7 Piazze e altre storie”
– nelle quali la Saccà riconosce una vibrazione tattile delle superfici e una composizione
fattasi rigida, cristallizzata in un geometrismo rigoroso.
Data recensione: 13/02/2024
Testata Giornalistica: La Nazione
Autore: Francesco Gurrieri