Il “Portolano”, fra gli ormai rari periodici di letteratura che si pubblicano ancora a Firenze, ha chiuso l’anno col numero 115...
Il “Portolano”, fra gli ormai rari periodici di letteratura
che si pubblicano ancora a Firenze, ha chiuso l’anno col numero 115, dedicato
alla Scuola di Francoforte. Francoforte sul Meno, esattamente un secolo fa, fu
un centro di elaborazione culturale che influì in tempi diversi sul pensiero
del ’900, motore anche di non poche azioni di rivolta sociale nelle università
occidentali negli anni ’60 e ’70. Così, la rivista (edita da Polistampa) vuol
contribuire alla ricorrenza, ricordando quella importante realtà
sociologico-filosofica evocando il gruppo di intellettuali che si riunirono
nelle aule dell’Institut für Sozialforschung. Fu quella un’esperienza che vide
filosofi (Horkheimer, Adorno, Marcuse), economisti (Grossmann), psicologi
(Fromm), sociologi (Löwenthal), politologi (Grünberg, Neumann) e altri come
Benjamin, concorrere in un vettore trainante impegnato nel rinnovamento del
marxismo. L’ascesa del nazismo costrinse tutti all’esilio e Walter Benjamin al
suicidio a Port Bou, al confine tra Francia e Spagna, dove stava riparando e
dove Dani Karavan vi ha realizzato un bellissimo e tragico monumento. Hanno
contribuito al tema di questo numero del Portolano, docenti del nostro ateneo:
Giulio Vivarelli, Fabrizio Desideri, Maria Fancelli, Sergio Givone, Ubaldo
Fadini, Caterina Bühler. Altri importanti contributi caratterizzano la rivista:
un saggio di Davide Puccini su Luigi Pulci, l’attualità della dimenticata
Grazia Deledda di Pietro Clemente, la Novellaia fiorentina di Alberto
Nocentini, carteggi europei di Mario Novaro e altri importanti contributi di
Elena Decesari, Simona Sala, Elena Maiolini, Marija Bradas, Stefano Lanuzza,
Marco Fagioli, Massimo Mori ed Ernestina Pellegrini. Saldamente presenti gli
Aforismi di Piero Buscioni. Vi sono illustrazioni inedite di Roberto Maestro,
Adriano Bimbi e Lorenzo Giandotti.
Data recensione: 30/01/2024
Testata Giornalistica: La Nazione
Autore: Francesco Gurrieri