Disegni, dipinti, acquerelli e documenti tra cui anche lettere, curiosità, oggetti di uso quotidiano. Il mondo di Pietro Annigoni approda
Disegni, dipinti, acquerelli ma anche lettere e strumenti di
uso quotidiano. Tre gli spazi dedicati all’artista : il Centro Berti, La
Soffitta e il Rifugio Gualdo
Disegni, dipinti, acquerelli e documenti tra cui anche lettere, curiosità, oggetti
di uso quotidiano. Il mondo di Pietro Annigoni approda a Sesto Fiorentino con
una mostra unica e irripetibile adagiata nei tre spazi espositivi tra i più
apprezzati in città: il Centro Espositivo Antonio Berti di via Bernini, lo
Spazio delle Arti La Soffitta di Colonnata e il Rifugio Gualdo sulla Panoramica
dei Colli Alti. Tre location, ciascuna con una caratteristica e una esposizione
dettagliata per raccontare l’opera di Annigoni. “Annigoni e la sua scuola.
Bellezza tra alchimia e realtà” è il titolo della mostra curata da Gilberto
Grilli storico dell’arte, biografo di Pietro Annigoni e della sua scuola.
Il taglio del nastro oggi alle 10 al Centro Berti e poi alle 11 l’inaugurazione
a La Soffitta e alle 12 allo spazio del Rifugio Gualdo. Presenti il sindaco
Lorenzo Falchi, Gilberto Grilli, Francesco Mariani responsabile del Gruppo La
Soffitta Spazio delle Arti e presidente del circolo Arci Casa del Popolo di
Colonnata e Giulia Ballerini direttore del Museo Ardengo Soffici e del ’900
italiano. La pannellatura degli allievi sarà al Centro Berti. Ogni pannello
comprende due pezzi di allievi di Annigoni, quattro storici e altri quattro
allievi “per elezione”. «Sono questi – spiega Grilli – che hanno eletto come
loro stile, come loro lavoro e impegno il figurativo tipico di Annigoni. Il
perimetro intorno a tutte queste pannellature è nero e accoglie le opere da
novanta di Annigoni che fanno parte della mia collezione tra questi ritratti,
nudi, teste con tecnica mista, sanguigne, tempere, acquerelli. Qui c’è di tutto
perchè Annigoni era un genio che attraversava tecniche diverse».
Annigoni magister prosegue il percorso a La Soffitta con altre opere alcune
messe a disposizione dalla moglie. «Qui si trovano 11 opere prestate – dice Grilli
– e altre provenienti dalla mia collezione. Poi sono state allestite alcune
teche con documentazione mai presentata al pubblico». Si potranno ammirare i
carteggi con De Chirico, Berenson e alcune curiosità come i bigliettini che la
principessa Margareth d’Inghilterra scriveva ad Annigoni mentre disegnava il
ritratto. «All’epoca erano molto giovani – racconta Grilli – e la leggenda racconta
di una simpatia da parte della principessa nei confronti del pittore italiano».
Al Rifugio Gualdo è presente la produzione grafica. In esposizione ci saranno
oltre 100 pezzi unici tra cui i disegni e una cinquantina di pezzi della
grafica, un centinaio sono i documenti e gli oggetti come le tazze del Rosso
Antico, o i segni zodiacali creati per Annabella. Attraverso gli oggetti e le
opere si potrà ricostruire la vita e le passioni di uno degli artisti più
importanti del Novecento.
Annigoni, come racconta nella sua biografia Grilli era nato a Milano il 7 giugno
del 1910 da padre ingegnere e da madre californiana. Annigoni era una persona
giocosa e come sottolinea Grilli “un burlone”. «Una giorno – racconta il suo
biografo – Annigoni si reca nella trattoria appena imbiancata di un suo amico a
Firenze, prende un fiasco di Chianti rosso e lo spruzza su tutte le mura. Il
ristoratore rischia di sentirsi male, ma Annigoni prende i colori e gli fa un
affresco dalle macchie create dal vino rosso. Da quelle macchie ha realizzato
un paesaggio». Una serie di opere e racconti, di vicende intrecciate alla
matita, che vengono narrate attraverso i lavori e le storie che Grilli
presenterà al pubblico, pennellate di parole e ritratti per disegnare il genio
di Annigoni dentro e fuori dalle sue opere. «Il Cristo del deserto del 1963 è
un capolavoro assoluto – dice Grilli – che sembra una specie di riflessione che
adesso stiamo vivendo, perché Annigoni da vero artista aveva la capacità di
vedere con anticipo quello che poi accadrà. Questo quadro rappresenta la
solitudine umana in un mondo molto affollato. In questa esposizione saranno
presenti anche una trentina di teste sanguigne disegnate a memoria. «In totale
di teste di memoria senza modelli – spiega Grilli – ne ha dipinte 3600. Metto a
disposizione anche degli studi di ritratti che sono serviti a fare il ritratto
della Regina Elisabetta ».
La mostra “Annigoni e la sua scuola. Bellezza tra alchimia e realtà” potrà
essere visitata fino al 5 dicembre a La Soffitta a Colonnata, al Centro Berti
di via Berini e al Rifugio Gualdo sulla Panoramica dei Colli Alti. Orari: dal
martedì al sabato 16-19 e la domenica dalle 10 alle 12 e dalle 16 alle 19.
Data recensione: 15/10/2023
Testata Giornalistica: Il Tirreno
Autore: Elena Andreini