Un’autobiografia esistenziale in cui affetti familiari e antiche amicizie si intrecciano con l’amore
Un’autobiografia esistenziale in cui affetti familiari e
antiche amicizie si intrecciano con l’amore per la letteratura e l’arte.
Roberto Delconte, per dieci anni direttore della Biblioteca comunale di
Castelnuovo Scrivia, recupera in chiave intimistica la tradizione dell’elzeviro
nel libro “Il dito e l’anello”, pubblicato da Mauro Pagliai editore.
Tra i personaggi a cui dedica la sua attenzione troviamo il vescovo Luigi
Bongianino (Il vino del vescovo), un amico da cui ricevere consigli preziosi
davanti a scelte difficili ma anche capace di regalare attimi di buon umore con
le sue fulminanti battute. Oppure il sacerdote scrittore Teo Marchini (Dune di
sabbia), brillante oratore e scrittore che però sapeva comunicare anche con il
silenzio.
Il giornalista e scrittore Luigi Maria Personè (Nuvole di settembre), che per
soddisfare un suo desiderio lo sorprese pubblicando su ‘L’Osservatore Romano’
un elzeviro dedicato allo scrittore Ugo Ojetti e alla moglie castelnovese Nanda
Gobba. Lo stesso Roberto Delconte ha collaborato per anni con ‘L’Osservatore
Romano’.
Altri personaggi riportano ai sapori dell’infanzia, come nel caso del fornaio
Vittorio Sampietro (Elogio di un fornaio) con i suoi grissini all’olio e i suoi
biscotti di pasta frolla.
Negozio storico
Il piacere del buon cibo si incontra invece con un’antica amicizia nelle pagine
dedicate a Bruno Bassi, titolare di un negozio di gastronomia (Luci accese) che
è stato una vera istituzione per Castelnuovo Scrivia. Delconte, insieme alle giovani
studiose Elisa ed Anna, ha addirittura svolto una ricerca archivistica per
scoprire che le origini dell’esercizio risalivano al 1907. Più di un secolo di
vita, dunque, dal momento che ha chiuso nel 2009.
Commuove l’lezeviro dedicato all’amica insegnante Serena (Ultimo insegnamento),
riprendendo una lettera scritta davvero a cuore aperto per tutti i suoi
studenti al termine dell’anno scolastico. Parole di grande umanità, in cui la
professoressa si confessa ai suoi studenti in un confronto in cui appare chiaro
come la vera scuola con la “S” maiuscola non è mai separata dalla vita reale.
Molto coinvolgente il ricordo dell’amico pittore Michele Mainoli, per il quale
allestì anche una mostra nel 1998 – alcuni anni dopo la sua morte – che venne
inaugurata da Vittorio Sgarbi.
Data recensione: 26/09/2023
Testata Giornalistica: Il Piccolo
Autore: Alberto Ballerino