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Ancora un bel libro stampato da Mauro Pagliai a suscitare interesse e soddisfare curiosità...

Ancora un bel libro stampato da Mauro Pagliai a suscitare interesse e soddisfare curiosità: quello dedicato al raffronto fra “Il viaggio per l’Italia” di Johann Caspar Goethe con quello più celebre di suo figlio Johann Wolfgang. Ne è autrice Chiara Santucci Ganzert, che ha al suo attivo numerosi saggi su letterati italiani e su viaggiatori tedeschi in Italia. Johann Caspar, il Goethe padre, il suo “Gran Tour” lo fece nel 1740, quarantasei anni prima di quello intrapreso con entusiasmo dal figlio. Lui, il padre, allora trentenne, desideroso come tanti di venire in Italia e di visitare Venezia, Roma, Napoli e altre città: ma – come in tante pagine rileva la Santucci – con un occhio ed un intento diversi: quello di studiare gli usi e freddamente analizzare vari aspetti di un popolo e di una società. Spesso sottolineando i vizi, le debolezze e – da luterano tutto d’un pezzo – le pecche e le superstizioni della cattolicità.
Il suo viaggio fu più difficile di quello del figlio. Venne in Italia accompagnato da un servitore, viaggiando con mezzi e per strade di certo meno comodi. Il suo “Tour” (a differenza di quello del figlio che raggiunse la Sicilia) non andò oltre Napoli. Di ritorno Johann Caspar passò anche da Bolsena, Siena, Livorno, Pisa, Lucca, per poi andare a Pistoia e Firenze, città quest’ultima che visita frettolosamente. Il Goethe padre era attratto da Venezia (fu all’andata presenta al carnevale, al ritorno affascinato dalla festa dell’Assunta). Fu poi anche a Milano, a Torino e infine nella “bella” Genova.
Il libro (ricavato da 42 lettere) ha questa particolarità: fu scritto da Johann Caspar in italiano. L’originale – di cui fu certamente lettore il Goethe figlio – fu per la prima volta pubblicato nel 1932, a cura di Arturo Farinelli della Real Accademia d’Italia a Roma, e in Germania tradotto in tedesco nel 2021. 
Data recensione: 01/07/2023
Testata Giornalistica: Erba d’Arno
Autore: Aldemaro Toni