Questo “Disegno” altro non è che lo sketch-book di un viaggio che inizia dalle Alpi Apuane e si conclude a Firenze,
Questo “Disegno” altro non è che lo sketch-book di un
viaggio che inizia dalle Alpi Apuane e si conclude a Firenze, traversando
Lucca, Viareggio, carezzando le linee di costa del Tirreno fino alla Maremma,
piegando nella Val d’Orcia, le Crete, Siena, San Gimignano, Colle Val d’Elsa. Dunque
un “quaderno” (un “carnet à croquis”) di appunti, un nobile album, come si usava
fino all’avvento della pocket-camera prima e dello smartphone poi.
Per secoli la consuetudine di affidare agli appunti grafici le impressioni del
viaggio ci ha regalato veri capolavori: basti uno per tutti il Viaggio al Santo
Sepolcro di Marco di Bartolomeo Rustici (il “Codice Rustici”) della metà del
Quattrocento. Certo è che, quando il Tour d’Europe e il Tour d’Italie
s’impongono come coronamento della formazione culturale e intellettuale fra il Sette
e l’Ottocento, l’album acquarellato si afferma come indispensabile compagno di
viaggio. Goethe e Stendhal saranno fra i primi ad accompagnare i loro scritti
con appunti grafici; più tardi, Viollet-le-Duc, il grande restauratore
francese, lascerà splendidi acquarelli del suo passaggio in Toscana,
consegnando alla veduta della “Loggia dei Lanzi” il suo più alto omaggio a
Firenze. E così sarà per John Ruskin, anche lui più volte in Toscana, che
accompagnerà le sue Mornings in Florence e The Val d’Arno, con acquarelli. Scopriremmo
così come l’acquarello trovi poi in Sargent, Turner, e fra i più vicini Hopper
e Folon, protagonisti di prima grandezza, a testimoniare la nobiltà di questa
tecnica artistica. Né va dimenticato che, nel 1804, si giunge alla fondazione
della «Society of Painters of Water Colours» a cui vorremmo associare il nostro
Andrea Ponsi.
Del resto, “Disegnare è un piacere”, è una condizione culturale assiomatica se
si vuol essere architetti, scultori o pittori. Il disegno va amato come si
amano le persone più care, va carezzato come si fa con le creature più fragili,
va frequentato come si fa con le amicizie più autentiche: e questo mi pare che
faccia proprio il nostro Ponsi, in questi suoi acquarelli che raccontano la
Toscana; che con pochi tratti e due colori descrivono le Mura di Lucca, che
indugiano sulla “luce” della sua Viareggio, che propongono con un respiro
dall’alto la cavea della senese Piazza del Campo, che ci accompagnano sui
Lungarni fiorentini, abbandonandoci dietro l’abside di Santa Maria del Fiore,
imprigionati dall’immagine della Cupola che il nostro Autore ci propone stagliata
nel cielo di un minaccioso color violaceo.
Data recensione: 24/06/2023
Testata Giornalistica: Cultura Commestibile
Autore: Francesco Gurrieri