Una ricerca annosa di due amici, una fiorentina e uno statunitense del Missouri, si è conclusa a settembre 2022 con la pubblicazione della monografia Lord Cowper.
Una ricerca annosa di due amici, una
fiorentina e uno statunitense del Missouri, si è conclusa a settembre 2022 con
la pubblicazione della monografia Lord Cowper. Un conte inglese a Firenze
nell’età dei Lumi. Paola Gibbin cominciò a occuparsi di Lord Cowper nel 2006 in
occasione della mostra che volle rievocare la presenza del quattordicenne
Mozart a Firenze. In letteratura era scritto che quando egli giunse nella
capitale toscana, nel 1770, il primo appuntamento doveva essere a casa Cowper,
ma un brutto raffreddore consigliò il giovane di annullare l’impegno. Dalla
ricostruzione dell’episodio scattò l’interesse per il Milord inglese, figura di
spicco nella Firenze del granduca Pietro Leopoldo d’Asburgo Lorena, e non solo
per la sua passione totalizzante per la musica. In occasione della mostra, i
due studiosi si sono conosciuti e hanno maturato l’idea di approfondire il tema
Lord Cowper. Charles S. Ellis, storico dell’arte, si era già interessato
all’argomento in riferimento alla costituzione della collezione d’arte di
Milord, con particolare attenzione alla provenienza di un dipinto di fra
Bartolomeo della sua raccolta. Dopo aver condotto iniziali ricerche nell’Archivio
di Lord Cowper e della sua famiglia a Hertford, in Inghilterra, vinse una borsa
di studio del Mellon Centre (Londra) per proseguire gli studi. A completamento
di questi ha poi condotto ricerche nell’Archivio di Stato di Firenze e
nell’Archivio storico delle Gallerie fiorentine. Lord Cowper giunse a Firenze
nel 1759 come tappa del suo Grand tour. Si sistemò nel 1760 nella capitale toscana
e vi rimase fino alla morte. Fu amico del suo celebre connazionale sir Horace
Mann, l’ambasciatore inglese alla corte di Toscana. Cowper invece non coprì
alcuna carica diplomatica anche se cercò di farsi nominare successore di Mann.
L’unica volta che ritornò in patria (nel 1786), perseguì questo obiettivo ma
senza successo. A parte il privilegio di godere di alta considerazione alla
corte di Pietro Leopoldo, Lord Cowper fu in primo piano nella vita mondana di
Firenze come organizzatore di feste, balli, concerti e spettacoli musicali in
città e in villa, sfruttando la piccola orchestra alle sue dipendenze. Al suo
nome è legata l’introduzione del Messia di Händel, eseguito a Firenze per la
prima volta in forma abbreviata e nella versione in lingua italiana. Promosse
la carriera di compositori come Myslive?ek e Cherubini, di cantanti come
Giovanni Morelli e di vari ballerini sia a Firenze che a Venezia. Già alla fine
degli anni Sessanta il conte si era affermato in città come un personaggio
colto e dagli interessi poliedrici, come un generoso mecenate e un abile e
originale animatore delle serate musicali fiorentine. Per questo motivo, al suo
ritorno a Firenze dopo il viaggio in Inghilterra nel 1786, fu salutato con vero
tripudio. Guidato dal suo gusto per il lusso, Cowper non risparmiò ricchezze
per arredare con preziosi tessili, mobili e porcellane il palazzo Baldinucci,
in via Ghibellina 87, che prese in locazione dal 1772 (la ricostruzione dell’aspetto
delle sale di rappresentanza si basa sulle fatture del suo tappezziere). La
dimora fu chiaramente dedicata alle arti: Milord vi fece allestire una
collezione di quadri composta di opere attribuite a Raffaello, Andrea del
Sarto, Guido Reni, Guercino, Carlo Dolci, Salvator Rosa, Mengs, Zoffany e vari
paesaggisti del Settecento. Negli anni Ottanta, in preparazione del sospirato
incarico di ambasciatore, rinnovò gli arredi di palazzo Baldinucci in stile
neoclassico, impresa documentata dalle fatture degli intagliatori in legno e
dei doratori che fecero le Lord Cowper di Antonio Pagliai 4 IL PAGLIAIO -
Gennaio-Febbraio 2023 CHARLES S. ELLIS PAOLA GIBBIN LORD COWPER Un conte
inglese a Firenze nell’età dei Lumi cornici di quadri e stampe, nonché i
mobili. L’estrema attenzione dedicata da Milord agli ambienti di palazzo
Baldinucci conferma che egli intendeva la sua dimora come sede di una piccola
corte dove riceveva i tanti visitatori che, talvolta, lasciavano testimonianze
delle loro visite: reali e aristocratici, savant, Grand tourist, gli accademici
fiorentini, artisti e musicisti e senz’altro gli amici, fra i quali i
Granduchi. Milord allestì un rinomato Gabinetto scientifico che rispecchiava
gli obiettivi illuministici di diversi suoi contemporanei (il Gabinetto aveva
infatti una fama che sorpassava la collezione dei dipinti). Palazzo Baldinucci
fu frequentato da scienziati interessati alla sperimentazione e da viaggiatori
deliziati dalla precisione e bellezza degli strumenti, pronti a intrattenersi
con esperienze scientifiche come a uno spettacolo. È pervenuto a noi un inventario
del contenuto del Gabinetto che segnala uno degli oggetti più ammirati dai
visitatori, una statua scomponibile in cera: la cosiddetta Venere, una
bellissima figura femminile giacente alla quale si possono togliere vari strati
fino ad arrivare all’utero che contiene un piccolo feto. Questa rimarchevole
opera (oggi a Bologna, Museo di Palazzo Poggi) è un prodotto del sapere illuministico
e rappresenta una superba unione fra conoscenza scientifica e manualità
artigianale. Il libro pubblica la documentazione per la corretta
identificazione dell’autore della Venere, in precedenza attribuita ad altro
modellatore. Dotto mecenate a contatto con esponenti della società colta
fiorentina fin dalla sua sistemazione in città nel 1760, Lord Cowper patrocinò
pubblicazioni sui più vari argomenti: queste pubblicazioni attestano non solo i
suoi interessi, ma anche il suo sostegno a opere caratterizzate dai valori
dell’Illuminismo come l’organizzazione e la diffusione del sapere per la
pubblica felicità. La letteratura dedicata a Cowper non ha mai studiato il suo
operato in questi termini. Quindi l’obiettivo primario di questa monografia è
la riconsiderazione della figura del III Earl nel contesto dell’Illuminismo.
Egli era stato così fortemente criticato da diversi inglesi suoi contemporanei
perché ritenuto personaggio frivolo che si rifiutava di tornare in patria per
mettersi al servizio della nazione. Questa fortuna critica negativa fu
perpetuata dopo la sua morte dagli stessi inglesi. A parte le critiche a Milord
per i suoi percepiti difetti di carattere, un altro motivo di biasimo fu la
nazione eletta a residenza dal personaggio: l’Italia cattolica, fra gente di
“cattivi costumi” e la Toscana stessa soggetta a un sistema di governo
assolutistico. A dispetto del carattere complesso e contraddittorio di Lord
Cowper, si è cercato di valutare con equanimità i giudizi negativi sul suo
conto, tenendo presente quanto Milord desiderasse perseguire l’imperativo
morale del secolo: esser felice su questa terra.
Data recensione: 01/01/2023
Testata Giornalistica: Il Pagliaio
Autore: Antonio Pagliai