Nell’ambito del Comitato nazionale per il bicentenario della nascita del Gabinetto Vieusseux vengono pubblicati gli atti
Nell’ambito del Comitato nazionale per il bicentenario della
nascita del Gabinetto Vieusseux vengono pubblicati gli atti della giornata di
studi tenuta a Firenze l’8 ottobre 2021, presso la “sala Spadolini” della
Biblioteca della omonima Fondazione, promotrice dell’iniziativa insieme al
Gabinetto Vieusseux. Il volumetto fa parte – 85° titolo – della collana del
“Centro di studi sulla civiltà toscana fra ’800 e ’900”, sorto nel 1992 da
un’iniziativa congiunta della Fondazione Cassa di Risparmio di Firenze e della
Fondazione Spadolini Nuova Antologia con lo specifico obiettivo della
«pubblicazione delle fonti (carteggi, diari, opere inedite o rare e studi di
erudizione documentaria e saggistica)» relativi alla civiltà toscana fra
l’Ottocento e il Novecento. La ricorrenza del bicentenario ha consentito di
approfondire, attraverso studi scientifici originali ed inediti, mostre
storico-documentarie ed altro, la figura e l’opera del grande imprenditore di
cultura svizzero di origine, italiano di nascita, fiorentino di adozione. Fra
le pubblicazioni sono da segnalare i lavori di Gabriele Paolini, Pugno di ferro in guanto di velluto. La
censura e l’Antologia di Vieusseux (Firenze, Polistampa – Fondazione
Spadolini Nuova Antologia, 2021), ottantaseiesimo titolo di questa stessa
collana e “Un des livres le plus
précieux”. Il fascicolo soppresso dell’Antologia (gennaio 1833), nella
collana “Studi” del Gabinetto scientifico letterario G. P. Vieusseux (Firenze,
Leo S. Olschki, 2021). Giovanni Spadolini, nel secondo dopoguerra, è stato lo
studioso che più ha contribuito alla diffusione della conoscenza e alla
valorizzazione di Vieusseux, dopo l’opera di Raffaele Ciampini degli inizi
degli anni Cinquanta. Ecco perché i molteplici aspetti dell’impegno del
Professore fiorentino, che ha diretto per quarant’anni «Nuova Antologia», erede
dell’«Antologia» del direttore del Gabinetto, sono stati approfonditi nel corso
del seminario di studi di cui questo volume reca preziosa documentazione. Cosimo
Ceccuti, attuale direttore di «Nuova Antologia», ha rievocato il legame fondamentale
per Spadolini fra i suoi “maestri di vita”, Piero Gobetti e Giovan Pietro Vieusseux,
personalità certo diverse fra loro, ma legate da un preciso filo rosso: «C’è in
Vieusseux un intento riformatore e insieme conservatore non totalmente riscontrabile
in Gobetti – si legge nel saggio di Ceccuti – ma è condiviso il senso del limite.
Liberale, democratico autentico, Gobetti non ha ignorato la carica innovatrice derivante
dall’esperienza di Gramsci dei consigli di fabbrica e dell’Ordine nuovo, il primo organico e generoso tentativo di trasferire
le suggestioni della rivoluzione dei soviet
in una società in cui a Gramsci già non sfuggiva l’estrema complessità e il
grado di articolazione. Eredi dell’Illuminismo entrambi». Gloria Manghetti
ripercorre il lungo, articolato e sempre intenso sodalizio che ha legato
Spadolini al Gabinetto Vieusseux, come consigliere di amministrazione e come
studioso, partecipe di tanti Convegni promossi nella suggestiva “Sala Ferri” dell’Istituto
fiorentino. Con particolare attenzione all’Europa cui guardava Vieusseux, l’“Europe
raisonnable” descritta da Voltaire, «la patria della tolleranza e della libertà,
la nostra patria segreta al di là di ogni smentita della cronaca, al di là di
ogni delusione o amarezza della nostra giornata quotidiana». Parole che ci
appaiono oggi di drammatica attualità. A Paolo Bagnoli, già direttore del
Gabinetto Vieusseux è affidato il compito di ricostruire il retaggio che fa di
Spadolini, direttore della «Nuova Antologia», l’erede dell’antica «Antologia».
Come per Vieusseux, anche per Spadolini la cultura rappresentata dalle due
testate non era una consolazione ma quasi una ragione dell’esistenza. «La
cultura non era solo conoscenza o gusto dell’erudizione, ma un dato civile di
valore e di misura comportamentale… Nuova
Antologia non è solo un testamento, bensì una consegna per chi ha presente
il significato della civiltà europea e un’idea dell’Italia moralmente alta e
pienamente laboriosa». Sandro Rogari analizza il mondo di Vieusseux nella
Firenze delle Opere illustrate, la collana edita da Le Monnier in
collaborazione con la Cassa di Risparmio di Firenze che raccoglie fra testo e
immagini l’opera storica di Giovanni Spadolini. In particolare gli studi sugli
intellettuali che animarono il mondo del Gabinetto e più in generale della
Firenze dell’Ottocento: Fra Vieusseux e
Ricasoli. Dalla vecchia alla “Nuova Antologia” (1982), L’idea d’Europa. Fra illuminismo e romanticismo. La stagione
dell’“Antologia” di Vieusseux, pubblicato nel 1984 e La Firenze di Gino Capponi fra restaurazione e romanticismo. Gli anni
dell’“Antologia” (1985). Ancora: La
Firenze di Pasquale Villari (1990), e Ottocento
minore e maggiore. Personaggi e problemi della vecchia Italia (1992). Lo
straordinario contributo recato dal Centro Studi alla ricostruzione integrale delle
fonti che ci consentono di conoscere a fondo la Firenze della prima metà dell’Ottocento
è presentato da Gabriele Paolini, col richiamo ai carteggi e diari dei più
autorevoli protagonisti di una stagione che vide la città Granducale al centro della
cultura nazionale ed europea: Vieusseux, Capponi, Ridolfi, Lambruschini, Tommaseo,
Montani, Le Monnier… «Alla fine – osserva Paolini – il Centro ci appare, nell’idea
e nell’impostazione di Spadolini, come un modo di analizzare la grande lezione
dell’attivismo concreto di Vieusseux, un uomo sul quale mi piace ricordare il
giudizio espresso da Tommaseo nel profilo post-mortem
dato alle stampe nel 1863. Quel volumetto si intitolava Di Gianpietro Vieusseux e dell’andamento della civiltà italiana in un
quarto di secolo. Civiltà… Tommaseo scriveva di Vieusseux che aveva amato
in tempi difficili “l’arte e la virtù di saper aspettare, pur sempre operando,
di saper adoperare i mezzi che aveva alla mano, finattantoché gli se
n’offrissero di migliori, senza però rigettare i primi ingratamente e
improvvidamente, ma questi co’ nuovi al possibile conseguendo”». Quella lezione
Spadolini l’aveva assorbita nell’eredità da trasmettere ai posteri, all’insegna
di un attivismo animato da alti contenuti ideali, ma non privo di mezzi concreti
per agire.
Data recensione: 01/01/2022
Testata Giornalistica: Nuova Antologia
Autore: Cosimo Ceccuti