La ricerca dell’artista aretina Elisa Zadi esplora da anni pittura, installazione, performance e poesia
La ricerca dell’artista aretina Elisa Zadi esplora da anni
pittura, installazione, performance e poesia, forme espressive che vengono spesso
unite per dare vita a opere che interagiscono con l’osservatore. Durante i
lunghi mesi del lockdown l’autrice ha concepito l’idea di raccogliere i versi mai
pubblicati finora ed è così nata «Il profumo del giglio», la sua prima raccolta
poetica edita da Polistampa per la collana «Dalla stanza». Il giglio, presente
già in alcune tele di Elisa Zadi, accompagna da sempre l’umanità con i suoi
significati che cambiano nel tempo e nelle culture: purezza, verginità, innocenza,
amore, fedeltà e fierezza sono alcune delle accezioni più conosciute. Anche
attraverso gli scritti la pittrice continua nella sua originale indagine sulla
figura femminile, sia in senso introspettivo, sia antropologico e simbolico,
che da anni la colloca tra le artiste toscane più apprezzate. «Le poesie di
Elisa Zadi possiedono una qualità molto importante – osserva lo scrittore e
autore teatrale Alessandro Bini, a cui è affidata la prefazione del libro –
mentre scorri le righe si rivelano, sbocciano, con l’incredibile sincerità dei
fiori. Arrivano subito, comunicano. Si mostrano con chiarezza. In questo loro
manifestarsi sanno essere delicate ma anche brutali, come la vita».
Data recensione: 29/12/2021
Testata Giornalistica: La Nazione
Autore: ––