Finalmente anche i diritti degli animali sono entrati nella nostra Costituzione, a testimonianza della mutata sensibilità
Finalmente anche i diritti degli animali sono entrati nella
nostra Costituzione, a testimonianza della mutata sensibilità nei loro
confronti. E quanto gli animali non siano meri “oggetti” come per millenni sono
stati considerati ma individui con una propria personalità, sentimenti,
affetti, lo ricaviamo anche dalle pagine del recente libro di Clementina
Becarelli “Gina e la lupa” edito da Sarnus. Un romanzo che si rifà
all’esperienza che la giovane autrice ha nella sua quotidiana attività di
allevatrice di capre e quindi della familiarità con i suoi cani che sono
preziosi e intelligenti collaboratori in questa sua attività.
Il libro è talmente coinvolgente che quando abbiamo finito di leggerlo, siamo
dispiaciuti perché… vorremmo restare ancora in quell’ambiente dove gli animali
e le persone vivono insieme come una grande famiglia. E si racconta di come i
cuccioli di cane imparano a fare da guardiani al gregge, di come i lupacchiotti
escono dalla tana dove sono nati e cominciano a integrarsi nel branco.
Gina e la lupa parla di un rapporto
speciale fra un cane pastore maremmano-abruzzese e una giovane lupa, ma il
racconto è assai più composito e articolato perché non è meramente descrittivo
ma racconta una vicenda che avvince, emoziona, crea suspense. Ma è altrettanto
importante sottolineare che, in questo libro, gli animali sono i veri protagonisti
con le loro sensazioni, i sentimenti, una capacità di ragionare e di prendere
decisioni che non è riconducibile al mero istinto.
Nel romanzo si parla di Beatrice e Daniela, due sorelle trentenni, che vivono
assieme alla madre Emma in un paese sull’Appennino, dove si dedicano alla
pastorizia. La loro vita, quasi un idillio bucolico, è immersa nel verde, e a
far loro compagnia hanno i cani, le capre e i capretti che ogni giorno portano
a pascolare.
Un giorno la loro tranquillità è turbata dall’arrivo di tre bracconieri, uomini
senza scrupoli destinati a rompere i delicati equilibri di un mondo
incontaminato. Ma giungerà un aiuto inaspettato, quasi un miracolo, a risolvere
la situazione, e a mostrarci come la natura possa offrire in qualunque momento
meravigliose e inaspettate sorprese.
Abbiamo intervistato Clementina Becarelli a proposito di questa sua opera
prima.
Come è nato questo libro?
“È nato da una mia ricetta: ho unito ciò che(grazie a Dio) e grazie ai miei
animali, alla natura, al luogo dove vivo, al mio lavoro, posso vivere, vedere, ‘assaggiare’
tutti i giorni, tutte le emozioni, sensazioni che nascono in continuazione. Ed
ancora alle emozioni, sensazioni che provavo quando da piccola andavo in
vacanza in quei luoghi sull’Appennino Tosco-emiliano, e provo ancora oggi. Ho
provato a mettere per scritto tutti queste cose”.
Il libro è ambientato in Appennino, ma in
quale area?
“La località è sull’Appennino Tosco-emiliano, l’incontro delle tre province:
Massa Carrara, Reggio Emilia, Parma”.
In Toscana è forte la tradizione agricola
e quindi il rapporto con la natura. Questo fattore riguarda anche le nuove
generazioni ?
“In Toscana la tradizione agricola è forte, per parere mio è una cosa stupenda!
Per le nuove generazioni, ci andrebbero ‘tirati’ un po’ di più. Si sa in
agricoltura, siamo a contatto più con la natura, e si prende la pioggia, il
vento, il sole, la neve è caldo d’estate e freddo d’inverno e come si dice da
queste parti: ci si abbronza di piagge (cioè i campi) e non di spiagge. E
nonostante questo si può avere tante soddisfazioni e si possono vedere cose
meravigliose, semplici ma molto importanti, qualche esempio: straordinarietà
del sole, di una goccia di pioggia, di un seme che germoglia, le gemme nuove di
un albero dopo la sua potatura, la presenza di ogni singolo animale”.
E anche il rapporto con il lupo, non è
solo conflittuale...
“Il rapporto con il lupo non è conflittuale, si può convivere, basta
rispettarsi, sapere quali sono i limiti, e sapere i motivi, che a volte basterebbe
osservare. Basta pensare da quanti secoli esiste il cane pastore maremmano
abruzzese, fra i pochissimi che sono capaci pure da soli di contrastare il
lupo, e di conseguenza il lupo sa chi si può trovare davanti…”.
La rinascita dopo la pandemia ci troverà
più attenti alla qualità della vita e quindi più vicini alla natura ?
“Nei miei dintorni, qualcosa, magari nelle piccole cose, si può vedere. Per
esempio rivedere cose più semplici, vivere cose che non venivano neppure
notate, forse un piccolo passo indietro per grandi passi in avanti”.
Al successo dell’opera prima seguirà un
nuovo romanzo?
“Per un secondo libro… lavori in corso! mettendo tanti ingredienti nella mia
pentola di... testo, costituita dai cari penna e fogli!”
Nel romanzo troviamo anche vari aspetti
della sua vita e della sua attività di allevatrice.
“Vivo nel comune di Montaione, con i miei animali! È la mia mamma che mi ha
cresciuta da sola, con l’aiuto e sostegno di animali! Quando sono nata e la
mamma è tornata a casa dall’ospedale dove mi ha partorito, il primo a vedermi
fu Buio, era un cane di razza maremmano abruzzese, stavo con lui, ci giocavo,
ci dormivo, mangiavo insieme.. e da lì in poi… Allevo un piccolo gregge di
capre, e con diversi anni, sono riuscita a fare un incrocio di razza
particolare. Produco formaggi caprini, nel mio piccolo laboratorio, qui dove
abito. È una produzione a livello più che artigianale, fatto a mano, e con
tanto olio di gomito! Ma come dico sempre grande merito delle mie capre! La
mattina vado a lavorare, ed ora è il periodo di potature, e quindi via con gli
olivi! La mattina mi alzo presto quando ancora è buio, sia d’estate sia
d’inverno, accudisco gli animali, poi vado al lavoro, e quando torno, sono
dagli animali, fino al calare del sole (con la mia mamma). Infatti molto spesso
l’ora non la fa l’orologio, ma la luce del sole”.
Dagli animali c’è davvero molto da
imparare...
“Con gli animali c’è sempre qualcosa da osservare, vedere, vivere. Tutti i
giorni. Certe volte, può sembrare sconcertante il rapporto che c’è fra gli
animali stessi. Uno dei miei cani, quello che è nella fotografia di copertina
del libro, è super adatta al suo lavoro, sembra abbia un qualcosa in più… sempre
pronta a darsi al massimo per le sue capre, e come è questa razza… sono pronti
a dare anche la propria vita per il gregge che proteggono. Avrebbe dovuto vederla
:le capre erano fuori a pascolare, ma con l’andare e venire avevano chiuso la
porta della stalla, rimanendo un po’ fuori e un po’ dentro… quel cane è andata
senza averle dovuto dire niente, con le zampe e il muso ha aperto e è rimasta
lì in quella posizione, così che con il suo corpo teneva la porta aperta e ha
fatto entrare le capre! Per me è stata una scena da farmi togliere il fiato!
Per me i miei animali sono come l’aria che respiro. E poi sì, c’è un certo
contatto con la natura, dalle cose magari più piccole come vedere le foglie
caduche degli alberi tornare nel terreno, alle foglie nuove delle piante,
all’erba che nell’inverno dorme e poi si sviluppa rigogliosa in primavera…”.
Data recensione: 13/02/2022
Testata Giornalistica: Stamp Toscana
Autore: Gabriele Parenti