In un clima di festa, dopo Pasqua, e di scherzi e battibecchi, quelli di quattro giovani amici, comincia «Il profanatore»
In
un clima di festa, dopo Pasqua, e di scherzi e battibecchi, quelli di
quattro giovani amici, comincia «Il profanatore», secondo romanzo
del fiorentino Stefano Cirri (Mauro Pagliai). Mirko, l’osservatore
del gruppo, nota che sulla tomba del piccolo Mattia Rastrelli, morto
a otto anni, dei venti palloncini di quattro colori diversi, adesso
ce ne sono solo quindici: «mancano quelli arancioni» dice. E così,
un piccolo paesino sopra Scandicci, la Montagnola, una frazione
immaginaria inventata dallo scrittore, viene agitato dal mistero del
profanatore di tombe e da quello dell’amore, che travolge Lorenzo
Maggini, il giovane narratore. Un giallo con colpi di scena che vanno
contro anche ai motti comuni, infatti in questo caso anche «chi
muore, si rivede». Rigorosamente scritto in toscano, Cirri ci
ricorda che i rancori e la vendetta parlano una lingua universale.
Data recensione: 10/11/2021
Testata Giornalistica: Corriere fiorentino
Autore: Caterina Baronti